
ROMA – “La proposta di prolungare l’anno scolastico fino al 30 giugno può trovare una flebile giustificazione nei giorni persi per quarantene e sanificazioni frutto dell’ossessione per la didattica in presenza, anche in periodi poco adatti all’assembramento”.
Così una nota del sindacato Unsic che prosegue nella sua analisi. “Respingiamo, invece, l’eventuale allusione alla Dad, che ha visto docenti e studenti impegnati a garantire e a garantirsi analoghe qualità e quantità di formazione. Ritenere che la didattica a distanza equivalga ad una sorta di sospensione della trasmissione di saperi o, cosa più grave, di ‘illecita’ vacanza, è offensivo verso docenti e studenti.
Protrarre di qualche giorno un anno scolastico già particolarmente stressante -conclude l’Unsic- è una foglia di fico che, tra l’altro, accrescerà i rischi del contagio qualora, per quella data, non saranno vaccinati docenti, studenti e personale scolastico”.