A Valvasone (Pordenone), terra natale del fondatore Giorgio Brumat, l’Assemblea nazionale nel 50° anniversario della fondazione di Aido

VALVASONE – Si è svolta nel fine settimana l’Assemblea nazionale di Aido, Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule che, significativamente, si è tenuta nel Castelletto di Valvasone (provincia di Pordenone), bellissimo borgo medievale del Friuli Venezia Giulia che ha dato i natali al fondatore Giorgio Brumat, nel 50° anniversario della nascita di Aido: ricorrenza che è stata celebrata quest’anno con tantissimi eventi in tutta Italia, che hanno avuto il culmine nel giorno esatto del compleanno, lo scorso 26 febbraio. Le celebrazioni per il 50° erano iniziate il 17 settembre 2022 a Udine.

A fare gli onori di casa è stata la presidente regionale Marilaura Martin che ha accolto la presidente nazionale Flavia Petrin, la vice presidente vicaria e amministratrice Donata Colombo, i vicepresidenti Vito Scarola e Roberto Ciarimboli, la segretaria Bertilla Troietto e i presidenti regionali o loro delegati all’Assemblea. Già sabato, in apertura dei lavori, sono giunti i saluti del sindaco di Valvasone Fulvio Avoledo e del consigliere della Regione, già primo cittadino di Valvasone, Markus Maurmair. Nel corso dell’Assemblea, suddivisa in due giornate in considerazione dell’ampio ordine del giorno, sono stati completati tutti i passaggi e gli adempimenti burocratici-amministrativi.

La presidente Flavia Petrin ha ripercorso le attività e il cammino compiuto nell’ultimo anno. “Il 2022 è stato un anno ancora condizionato dalle gravissime difficoltà dei due anni precedenti devastati dalla terribile pandemia da Covid. Eppure sono state proprio queste difficoltà a mettere in luce la costanza, la resistenza, la sincera generosità dei nostri dirigenti, a tutti i livelli e in ogni regione d’Italia”, ha detto Petrin che ha chiesto di ricordare tutti i soci e gli amici di Aido scomparsi negli ultimi 12 mesi. Un particolare ricordo è andato al fondatore Giorgio Brumat e a tre indimenticabili colonne dell’associazione: Antonio Minetto, Gabriele Olivieri e Leonida Pozzi, quest’ultimo a sei mesi dalla morte.

“Brumat – ha detto Petrin – nel 1971 fondò la Donatori Organi Bergamo che due anni dopo divenne Aido, molto prima che lo Stato riuscisse a raccogliere in un testo di legge le regole fondamentali per la donazione come gesto civile e socialmente meritorio, cosa che avvenne solo nel 1991. A noi, a 50 anni di distanza, il compito di continuare quell’opera affrontando con serenità, ma con impegno serio e concreto, la richiesta di aiuto che ci arriva da tante persone in lista d’attesa per un trapianto, nel nome della solidarietà fraterna”.

Aido conta attualmente 1.433.507 soci e 8.602 volontari attivi. L’associazione è strutturata in una sede nazionale, 20 Consigli regionali, 92 sezioni provinciali, 840 gruppi comunali. Se si considera il totale dei soci raccolti in questi 50 anni, quasi il 50% sono di un’età compresa tra i 46 e i 65 anni, il 56% donne. Se si vanno a vedere i soci dal 2015 al 2022, oltre il 50% dei nuovi sono rappresentati da giovani under 35.

Nell’anno 2022 hanno manifestato la volontà a donare 23.119 nuovi soci di cui quasi il 70% con DigitalAIDO. Dallo scorso 7 novembre Aido è iscritta al Registro unico nazionale del Terzo settore.

“I dati delle donazioni e dei trapianti sono rilevanti – ha spiegato Petrin – ma il traguardo di assicurare a tutti il diritto di ricevere il dono della salute, che è un principio costituzionale, è ancora lontano, con 8mila persone in lista d’attesa. Aido è e sarà fortemente mobilitata a promuovere, sostenere e diffondere la cultura della donazione informata e consapevole”.

L’ultimo anno ha segnato il consolidamento del DigitalAido, tramite sito web e app dedicata, con la nuova versione che prevede di poter usare anche la Carta d’identità elettronica oltre allo Spid e alla firma digitale: un progetto ambizioso, che già nella prima versione, dal settembre 2021 al 3 aprile scorso, ha permesso di raccogliere quasi 30 mila manifestazioni di volontà favorevoli alla donazione. Più di recente, con la Cie i risultati sono stati ancora migliori con oltre 7mila manifestazioni raccolte in appena meno di due mesi, a fine maggio.

Conclusa l’Assemblea, ieri si è svolta la cerimonia pubblica di commemorazione di Brumat, con la manifestazione in piazza della Libertà a Valvasone, presenti i labari ufficiali e con i dirigenti, volontari, amici e simpatizzanti che hanno indossato la pettorina rossa di Aido. Sono intervenuti nuovamente il sindaco Avoledo e il consigliere regionale Maurmair. È stata scoperta una nuova targa intitolata a Brumat (“Grazie Giorgio”), presente il figlio Roberto. “Ricordiamo il nostro fondatore per la visione, l’intuito, ma soprattutto il coraggio che avuto nel fare ciò che ha fatto, dando il via a un’avventura straordinaria che oggi portiamo avanti”, ha dichiarato Petrin. A Giorgio Brumat il Comune di Valvasone ha attribuito l’attestato di cittadino benemerito, altro importante riconoscimento del suo lavoro a imperitura memoria.

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