Ancona: Alles Kaputt! Storie della Resistenza, in scena al Teatro Sperimentale per la ricorrenza del 25 aprile

ANCONA – In occasione dell’imminente Festa della Liberazione, il Teatro del Sorriso riproporrà in forma rinnovata al Teatro Sperimentale di Ancona – dopo domani, mercoledì 18 aprile alle ore 20.45 con ingresso libero – lo spettacolo “Alles Kaputt! Storie della Resistenza”, che ebbe già modo di presentare negli anni passati con rappresentazioni destinate agli studenti delle scuole medie e medie superiori.

Anche quest’anno sono previste due rappresentazioni, con ingresso libero: una la mattina destinata ai ragazzi, e l’altra la sera aperta alla cittadinanza. Nelle scorse edizioni colpì l’inaspettata partecipazione del pubblico dei più giovani, ragazzi ed adolescenti interessati alla storia del proprio Paese, che ebbero modo di rivivere sulla scena fatti ed avvenimenti studiati a scuola, di cui non potevano avere esperienza diretta.

Il teatro, quindi, in aggiunta alla sua funzione primaria di divulgare cultura, si dimostra anche un modo estremamente efficace e diverso per insegnare la storia, quella vera, quella vissuta giorno per giorno dai tanti protagonisti senza nome, spesso ignorati dalla storiografia ufficiale, che vissero sulla propria pelle, pagando anche con la vita, la voglia di riscattare le tragiche scelte di un regime che aveva trascinato il Paese nel baratro.

E che seppero gettare le fondamenta di quella rinascita che ancora oggi, guidata e sorretta da una Costituzione costata lacrime e sangue, è alla base delle nostre Istituzioni civili e democratiche. Nella riedizione di questo lavoro è stata inserita anche la storia di Alessandro Maggini, giovane partigiano anconetano fucilato dai tedeschi ad Ostra insieme ad altri compagni, per rievocare, tra le altre, una figura legata alla nostra città di Ancona. Per l’occasione, è stato utilizzato il materiale storico tratto dal libro “Fazzoletti rossi” della professoressa Maria Grazia Salonna.

A completamento della proposta, Il Teatro del Sorriso è disponibile ad  organizzare una serie di incontri con i ragazzi, successivi allo spettacolo, da effettuarsi nei vari Istituti Scolastici alla presenza degli insegnanti interessati, per approfondire da un punto di vista storico e sociale quanto visto a teatro.

Lo spettacolo, della durata complessiva di circa 80 minuti, senza intervalli, si articola in una serie di monologhi intervallati dalla esecuzione dal vivo di canzoni partigiane dell’epoca. Il periodo storico di cui trattano le storie narrate va dal proclama di Kesserling, emanato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che di fatto segnò la nascita dei movimenti di Resistenza all’occupazione nazifascista, fino alla promulgazione della Costituzione italiana, nata alla fine della guerra proprio da quei movimenti. Un percorso ideale che risale il Paese dal Sud verso Nord, con toccanti storie che testimoniano come nel momento supremo non sia possibile sottrarsi alle scelte spesso drammatiche che il momento storico impone alle coscienze.

Nello spettacolo vengono citati Gramsci, nel suo odio per gli “indifferenti” tratteggiato negli  Scritti Giovanili, Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti, che ci ricorda come sia stata la Resistenza a ridare dignità ad un popolo altrimenti vinto ed umiliato, e ancora Primo Levi, nella sua esortazione a non abbassare mai la guardia di fronte al pericolo di un ritorno del fascismo, perché “la nostra  guerra non è mai finita”.

A queste voci autorevoli si affiancano altre storie, storie di gente a volte senza nome, come il ragazzo dal busto di gesso, fucilato per rappresaglia sul greto di un fiume  a Castel D’Elci, o di Ugo, ucciso per uno scambio di persona, o storie esemplari come quelle di Irma Bandiera a Bologna, Salvo D’Acquisto alle porte di Roma, Alessandro Maggini ad Ancona.

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