Ascoli Piceno capitale della street art

ASCOLI PICENO – Sarà inaugurata, giovedì 3 dicembre, presso la vineria La Mescita in Corso Trento e Trieste (ingresso libero fino al 13 dicembre) l’ esposizione di opere dei maggiori artisti internazionale di street art.
Arte Pubblica è un progetto ideato e realizzato dall’Associazione Defloyd, promosso dal Comune di Ascoli Piceno, patrocinato dalla Regione Marche e dalla Provincia di Ascoli Piceno, volto a far rivivere spazi urbani dimenticati grazie ad interventi site specific di street art.
Il nome del progetto nasce proprio dalla vocazione pubblica di tale forma artistica che trova la sua essenza nella condivisione degli spazi pubblici e nella quotidianità della dimensione urbana. Si tratta di un intervento di riappropriazione e riqualificazione di luoghi cittadini marginali che saranno trasformati in opere permanenti di arte contemporanea e come tali diventeranno parte integrante di un circuito culturale più ampio in grado di coinvolgere, accanto alla bellezza del patrimonio storico-artistico del centro storico di Ascoli Piceno, mete turistiche alternative e periferiche che vogliono farsi nuovi centri propulsori di cultura e aggregazione.
Leonardo Faraglia, curatore del progetto, ha selezionato tre artisti italiani per dipingere e reinventare i due muri di via Cristoforo Colombo: Alice Pasquini, Pietro Cardarelli e Francesca Mariani.
Alice Pasquini, affermata street artist romana, per il muro in questione si ispira al territorio e al suo passato lontano, in particolare ad un mosaico di una domus romana rinvenuto nei pressi del Tribunale ad Ascoli Piceno ed ora conservato nel Museo Archeologico Statale della città. Il rapporto tra gioventù e vecchiaia raffigurato nel doppio volto dell’erma bifronte al centro di mosaico diventa il punto di partenza per una riflessione sulla maternità dal forte potere cromatico. Pietro Cardarelli, poliedrico artista ascolano, prende spunto dal pensiero teorizzato nel 1951 da John Cage: tutto è musica ed è già innata in noi, suoni e vibrazioni fanno già parte del nostro corpo. L’opera riflette sull’ascolto sonoro dentro e intorno a noi. Ascoltare noi stessi per saper ascoltare la città.
Francesca Mariani, artista anch’essa ascolana, si concentra invece sull’armonia tra musica, natura e sentimenti umani dando vita ad una danza di fiori, note ed emozioni che scaturisce da un grammofono e si allarga fino ad abbracciare una giovane coppia. L’evento si propone anche come un’opportunità di coesione per la comunità locale, che potrà direttamente assistere alla realizzazione delle opere durante i giorni stabiliti.

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