E’ una delle pagine più buie della storia recente d’Italia.
Foiba di Basovizza, di Podubbo, Abisso di Semich, Foiba di Villa Orizi, di Brestovizza, di Gargaro o Podgomila (Gorizia), di Vines, Capodistria -le Foibe.
Questi luoghi così come decine e decine di altri (l’abisso Bertarelli, Antignana, Bazzano, Brioni) tra il 1943 e il 1945 furono muti testimoni di un indicibile orrore: la soppressione di migliaia e migliaia di nostri connazionali.
Italiani di ogni estrazione: civili, militari, carabinieri, finanzieri, agenti di polizia e di custodia carceraria, fascisti e antifascisti, membri del Comitato di liberazione nazionale ma anche tedeschi e sloveni anticomunisti, la cui colpa era quella di opporsi all’espansionismo territoriale del comunismo, propugnato dal maresciallo Josip Broz, detto Tito.
Si calcola che nelle foibe (corruzione dialettale dal latino “fovea “che significa fossa), voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato create dall’erosione dei corsi d’acqua nell’altopiano del Carso, tra Trieste e la penisola istriana, che possono raggiungere i 200 metri di profondità, furono gettati centinaia di cittadini italiani, bollati come “nemici del popolo”. Il numero delle vittime non è quantificabile con precisione. Comunque si calcola che siano migliaia, tra infoibati, caduti nelle zone costiere e dispersi in mare.
“Celebrare la Giornata del ricordo significa richiamare alla memoria i Martiri delle Foibe. E’ un doveroso contributo al ricordo di quella tragedia ma anche un momento di riflessione perché quell’orrore non abbia a ripetersi” ha detto il sindaco Guido Castelli “la “Giornata del Ricordo” rinnova nella nostra coscienza collettiva la memoria di una delle grandi tragedie della seconda guerra mondiale. Il dramma delle foibe con il suo doloroso retaggio di orrore e di lutti è parte integrante della storia della nazione. Gli italiani nelle terre d’Istria, del Quarnaro e di Dalmazia, furono colpiti da una violenza cieca ed esecranda. Dobbiamo continuare a trasmettere alle nuove generazioni il monito di queste vicende per rendere più salda la democrazia nel suo cammino di crescita verso un futuro di pace e di piena integrazione fra le nazioni e fra i cittadini del mondo”.
Martedì 10 febbraio, nel Giorno del ricordo, il Comune di Ascoli Piceno, con la Provincia di Ascoli Piceno, l’Ufficio Scolastico regionale e l’Associazione nazionale Friuli Venezia Giulia e Dalmazia, ha programmato una serie di iniziative. Alle ore 9.30, presso il cinema Piceno, proiezione del film “La città dolente” di Mario Bonnard e alle ore 11,30, cerimonia commemorativa presso Largo Martiri delle Foibe a Monticelli. Qui, dopo il saluto delle autorità, è previsto l’intervento dell’esule Orazio Zanetti, presidente dell’Associazione nazionale Friuli Venezia Giulia e Dalmazia – Marche.