
Continua a volare l’Icubed Pedaso in questo inizio di campionato; dopo Pescara e Campli, anche
Civitanova si è arresa sotto i colpi dei ragazzi di coach Camarri che, grazie a questo successo,
rimangono in testa alla classifica a punteggio pieno insieme ad Osimo e al Pisaurum.
Un risultato parziale assolutamente impronosticabile prima dell’inizio del torneo, quando, se
qualcuno avesse detto che dopo tre giornate nel terzetto di testa ci sarebbe stata una neopromossa,
nessuno avrebbe mai potuto pensare che quella sarebbe stata proprio Pedaso. E’ chiaro che la
squadra rivierasca non è stata costruita per lottare fino in fondo per la vetta della classifica, ma è
altrettanto chiaro che questo primato temporaneo non è frutto del caso, ma delle qualità tecniche,
umane e caratteriali di un gruppo di ragazzi che sul campo giocano come una vera squadra, senza
individualismi ma con grande spirito di abnegazione e di sacrificio alle esigenze supreme del
collettivo.
Un gruppo in cui il “Noi” viene prima dell’”Io”, un gruppo in cui tutti portano il proprio contributo
e in cui ogni volta può salire alla ribalta un protagonista assoluto diverso: dopo Perini a Pescara e
Domesi nell’ultimo e decisivo quarto che ha portato alla rimonta su Campli, a Civitanova è stato il
turno di Conti, al suo esordio stagionale dopo aver saltato le prime due sfide, che ha messo a
referto ben 26 punti, risultando un rebus irrisolvibile per la difesa dei padroni di casa con la sua
capacità di trovare soluzioni vincenti sia dall’arco che all’interno dell’area.
Ma, al di là della splendida performance realizzativa del lungo osimano (ancora più ragguardevole
perché confezionata in appena 23 minuti di gioco), è stata ancora una volta e forse più di sempre
una vittoria di squadra, perché tutti e dieci gli uomini a referto hanno dovuto giocare minuti
importanti e perché, per portarla a casa, l’Icubed ha dovuto superare diverse avversità: su tutte, lo
stillicidio di falli fischiati contro (ben 33), che l’hanno portata velocemente oltre il bonus in tutti e
quattro i quarti, contribuendo in maniera decisiva ai 42 tiri liberi complessivi tirati da Civitanova, e
la propria pessima percentuale sempre dalla lunetta, un 11/27 che, in una partita punto a punto,
poteva risultare fatale.
Se fatale non è stata Pedaso lo deve, oltre che al suo proverbiale carattere, alle ottime medie dal
campo (53% dal campo e 39% da tre), frutto di un attacco ispirato che ha saputo esporre le lacune
difensive dei padroni di casa, e ad una buona tenuta anche nella propria metà campo, tenuta a cui
le statistiche realizzative complessive delle principali bocche da fuoco della Virtus non danno
sufficiente risalto, ma che sono invece ben sottolineate dal 38% complessivo dal campo a cui
l’Icubed è riuscita a tenere i propri avversari.
Per Pedaso è stata quindi un’altra ottima prova al cospetto di una formazione di valore, che appena
sette giorni prima aveva sfiorato il colpaccio a Falconara.
Ora starà a Camarri fare da pompiere per contenere un entusiasmo che cresce di giornata in
giornata tra la squadra e tra il pubblico. Ma la solidità mostrata nell’approccio alla partita con
Civitanova, che veniva dopo una sfida mentalmente molto dispendiosa come quella contro Campli,
sono la più evidente dimostrazione di come la squadra stia sfruttando questo entusiasmo nel modo
giusto, senza perdere mai di vista quello che può considerarsi il suo vero obiettivo stagionale:
provare a rendere la vita difficile a tutti. Perugia è avvisata…