Con la fantasia si sconfigge il virus, un’altra fiaba dello scrittore Antonio De Signoribus

di Antonio De Signoribus

LA SERPE

In principio era la Favola. E vi sarà sempre” ( Paul Valéry)

C’ era una volta una donna che non poteva avere figli. Una mattina suo marito andando a caccia incontrò una vecchietta che, vedendolo triste, gli chiese il motivo di tanta tristezza, e lui le raccontò,per filo e per segno, la sua storia.

E la vecchietta gli disse:” Adesso te lo dico io quello che devi fare; uccidi un animale, ma che sia tutto nero, poi lo farai mangiare a tua moglie; dopo nove mesi nascerà  una bambina più bella del sole; però,non ti impressionare, perché nascerà con una serpe  intorno al collo; tu allora metterai un secchio di latte vicino al letto, la serpe si staccherà dal collo di tua figlia e andrà in quel secchio”.

Così, dopo nove mesi, nacque davvero una bambina bellissima con una serpe intorno al collo. Il marito la voleva uccidere, ma la moglie gli disse:” Per carità! No! Non la devi uccidere, perché come ho portato la bambina in grembo per nove mesi così ho cresciuto anche la serpe, semmai portala in giardino, con il suo bel secchio pieno di latte”.

Allora il marito la portò in giardino con il secchio pieno di latte. Man mano che la bambina cresceva, la domestica la portava a giocare in giardino. Un giorno la bambina si sentì chiamare. Si girò e vide una lunga serpe nera che le disse:”Sai? Io sono tua sorella, sono nata insieme a te…Puoi farmi un favore?  Quando ritorni a casa devi dire a tua madre che ti vuoi lavare subito le mani”.
La bambina, tornata a casa, disse a sua madre che si voleva lavare le mani. Appena iniziò a lavarsi le mani dall’acqua uscirono molti pesci colorati. La madre si meravigliò non poco della “cosa” e chiese alla domestica dove fosse stata la bambina quel giorno; ma la domestica non le disse che aveva parlato con la serpe.

Il giorno dopo tornarono in giardino, ma la bambina non si mise a giocare come le altre volte..Cercò, invece, la serpe. Appena la vide la serpe le disse:” Oggi, quando ritorni a casa, dirai a tua madre che ti devi lavare il viso”.

La bambina appena tornò a casa disse a sua madre che si doveva lavare il viso; mentre si stava lavando il viso uscirono dalla sua bocca tanti bellissimi fiori. Un’altra volta ancora la serpe le disse di pettinarsi, davanti ai suoi genitori, e dai suoi capelli caddero  tante perle e pietre preziose.

Quando diventò grande e arrivò il momento di sposarsi la serpe le disse:” Non dimenticarti di venirmi a trovare il giorno del tuo matrimonio, mi raccomando!”. E come regalo di nozze le diede un bellissimo anello da portare sempre al dito. Ma il giorno del matrimonio la ragazza si dimenticò di andare a trovare la serpe. La serpe ci rimase talmente male che volle vendicarsi.

Il giorno del matrimonio, la ragazza apparve bella come il sole, meno che alla suocera; a lei apparve, infatti, con le sembianze d’una brutta, bruttissima ragazza; quasi ripugnante; solo gli occhi le erano rimasti azzurri e i capelli biondi. Quando il marito venne chiamato in guerra, la suocera disse ai suoi servi di uccidere la ragazza, perché suo figlio non meritava una brutta simile,e come prova, dovevano riportarle i suoi occhi e la sua treccia bionda.

Giunti nel bosco i servi stavano per ucciderla quando la ragazza li implorò di lasciarle la vita. I servi si commossero e non capirono come si potesse uccidere una ragazza così bella e dolce. Gli risparmiarono la vita ma gli occhi e la treccia non le furono risparmiati, altrimenti sarebbero stati uccisi anche loro.

Senza occhi la ragazza girovagava senza meta; un giorno un uomo le gridò: “Fermati disgraziata, se fai un altro passo cadi nel vuoto e muori”. Lei rispose:” Vieni a prendermi buon uomo, salvami e portami con te perché io sono cieca”. Quando arrivarono a casa dell’uomo, la moglie lo rimproverò aspramente. E lui:”Stai zitta, non vedi che è una povera disgraziata?”.

La ragazza, dopo aver pianto, chiese, poi, un pettine. Come si pettinò le caddero in terra tante perle e pietre preziose da riempire una stanza. Solo allora la donna le diede da mangiare e un letto per dormire. Passò così molto tempo; quando la ragazza seppe che era tornato suo marito dalla guerra chiese, allora, all’uomo che l’aveva salvata di portare a suo marito, come regalo, una cassetta di pesce.

“Ti vorrà pagare, però, non accettare i soldi,digli se può darti un paio d’occhi d’animale”. I servi, che ascoltarono la richiesta dell’uomo, si avvicinarono alla donna, suocera della bella ragazza, e le dissero:”Non hai gli occhi della ragazza? Tanto è morta, a che ti servono?”. “Si, li ho conservati in una scatoletta” rispose; li andò a prendere e li diede all’uomo.

L’uomo tornò a casa e li consegnò alla ragazza. Lei,tutta contenta, se li rimise e tornò a vedere come prima, poi disse:” Adesso devo andare;è indispensabile che io torni là dove mi hai trovato e dove mi hai salvato la vita”.I due insistettero per farla rimanere, ma lei non si spostò dalla sua decisione. “ Cercate di capire, mi sono affezionata molto a voi e per premio vi ho fatto diventare ricchi; ora devo proprio andare”.

E si fece riportare là dove fu trovata.Dopo poco tempo si presentò a lei una signora tutta vestita di nero che le disse:” Vuoi venire con me in carrozza?”. “Certo! Ma non vedo la carrozza “ rispose la ragazza. Allora, la donna vestita di nero, fece uno schiocco con le dita e arrivò, trainata da quattro magnifici cavalli bianchi, una bellissima carrozza. La donna la fece accomodare nella carrozza, e i cavalli si mossero subito, a piccolo trotto,finché non arrivarono davanti a un grande palazzo, che era di fronte  a quello di suo marito.

“ Tu adesso” le disse la signora “non farai altro che passeggiare lungo il terrazzo, finché tuo marito non ti noterà “. E, infatti, la notò subito e disse al suocero: “ A me sembra tanto la mia adorata moglie. È troppo bella per sbagliarmi. Voglio, comunque, accertarmi  se è proprio lei”.

La invitò a pranzo; come entrò le disse: “E’ una gran bella tavola apparecchiata, ma non ci sono i fiori. Puoi tu addobbarla con fiori bellissimi?”. La ragazza si lavò la faccia e dalla bocca le uscirono i fiori più belli con i quali addobbò la tavola. E il marito:” Senza pesce che pranzo è? Puoi tu procurarci un po’ di pesci prelibati da portare in tavola?”.

La bella ragazza allora si lavò le mani e dall’acqua uscirono pesci di tutte le taglie e di tutti i colori. Allora, il marito le disse:” Puoi pettinarti ora davanti a noi? “. Non appena la ragazza iniziò a pettinarsi caddero in terra una quantità non indifferente di perle e pietre preziose”.

Senza più indugi disse:” Questa è sicuramente la cara e bellissima moglie mia, che avevo perso e che finalmente ho ritrovato”. “Eh, si!”rispose subito la signora vestita di nero, che era la serpe. “ È proprio tua moglie, che ha dovuto soffrire le pene dell’inferno per salvarsi la vita.Tua madre è stata terribile”.

Avute,poi, tutte le spiegazioni,dalla moglie e dalla signora…Lui, però, non volle metterle una camicia di pece per darle fuoco nella pubblica piazza, ma la fece chiudere in carcere a espiare le sue colpe. Marito e moglie poterono così tornare insieme, fecero molti figli, e vissero per sempre felici e contenti.

Larga la foglia, stretta la via,

Dite la vostra che ho detto la mia

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