Esperienza di inclusione sociale per i ragazzi del laboratorio di ceramica artistica della Fondazione Anffas presso la Frigotecnica Internazionale

di STEFANIA MEZZINA

GROTTAMMARE –  Bellissima esperienza, per i ragazzi del laboratorio di ceramica della Fondazione Anffas Grottammare Ets, presso la Frigotecnica Internazionale, importante azienda del settore refrigerazione, che li ha ospitati presso la sede di Ripatransone, per la presentazione del laboratorio di ceramica artistica ai dipendenti.

“Vogliamo farlo conoscere quale contesto di inclusione sociale – spiega l’avvocato Gabriella Ceneri, presidente della Fondazione – e così abbiamo proposto all’amministratore delegato, dottor Paolo Lucci, di ospitarci in azienda, per incontrare i lavoratori”.

Con la presidente era presente lo staff del laboratorio, il responsabile Maestro Ceramista Alessandro Lisa, l’educatore Carlo Santarelli, il dottor Marco Sartini, responsabile del fund raising e il Direttore dei Servizi di integrazione socio sanitaria della Fondazione, il dottor Antonio Franceschi.

Protagonisti Stefania e Maik, che vivono in un appartamento dell’Anffas, con altre due persone con disabilità, Fabiola e Marco, nell’ambito del progetto del “Dopo di noi”. Sono coinvolti nelle attività del laboratorio di ceramica tutti i ragazzi seguiti nei servizi della Fondazione ed anche altri esterni. Stefania e Maik, che erano accompagnati dalla loro assistente familiare, Samanta, hanno raccontato la loro esperienza e illustrato le fasi di realizzazione degli oggetti, che sono stati esposti e ceduti alle persone presenti, a fronte di una piccola donazione. Simpatica l’esibizione al tornio, inoltre, del Maestro Ceramista, il quale ha coinvolto una signora nella realizzazione di un vasetto.
“Abbiamo percepito disponibilità all’ascolto e all’accoglienza, che ha permesso a tutti di essere se stessi autenticamente e ai ragazzi di aprirsi e sentirsi accettati. Una bella esperienza di inclusione sociale. Grazie ancora al dottor Lucci e ai dipendenti della Frigotecnica, che hanno partecipato con attenzione ed empatia alla nostra presentazione. Le donazioni raccolte contribuiranno a sostenere i costi vivi del laboratorio”, afferma la presidente Ceneri.
“Ho percepito un’atmosfera molto positiva, oltre al tema sociale dell’inclusione lato azienda, credo che esperienze come quella di venerdì possano a tutti gli effetti essere considerate come team builing”, è il pensiero di Paolo Lucci.  Per Antonio Franceschi, “Riconoscendo un apporto di Team Building, l’Ad Paolo Lucci ci restituisce una testimonianza straordinaria: un percorso agito di inclusione sociale ha contribuito a migliorare il clima organizzativo del suo team. In altri termini i ragazzi hanno apportato un valore aggiunto incredibile, ribaltando lo schema che vede le persone con disabilità come soggetti da aiutare, assistere, proteggere all’interno di strutture a loro dedicate. Venerdì abbiamo ribaltato questo schema, dimostrando che l’inclusione delle persone con disabilità è un valore per l’intera comunità”.

 

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