
di Tonino Armata, presidente onorario ass. Città dei Bambini
SAN BENEDETTO – A San Benedetto la cultura dovrà essere un elemento di rinascita economica e sociale una volta terminata la fase emergenziale scatenata dal coronavirus. Gli obiettivi sono molteplici. Innanzitutto, quello del sostegno economico al settore e contemporaneamente preparare un piano strategico post emergenza.
Chiaramente i tempi sono ancora incerti, però si può buttare giù un programma di massima con l’aiuto della Regione per ipotizzare a luglio una serie di eventi in tutte le città, accompagnati da una forte campagna promozionale.
Penso a manifestazioni cinematografiche all’aperto e a teatri itineranti nei quartieri. La cultura, in questo momento emergenziale e anche una volta che la crisi sarà finita, deve porsi due obiettivi prioritari: aiutare economicamente e dare sostentamento alle famiglie dei lavoratori e alle maestranze del settore; svolgere un ruolo sociale, cioè portare fiducia e speranza tra i cittadini.
In questo senso, nella lettura di una cultura a forte valenza psicologica, si pensi ed esempio di organizzare per la prossima estate a San Benedetto, avvalendosi delle tecniche di mental coaching legate alla ricerca della felicità ad una Festa della felicità delle bambine e dei bambini e degli adulti, come declinazione 2020 delle “Festa dei bambini” (2010-2016) organizzate dall’associazione “Città dei bambini”.
Negli anni passati, infatti, presso il Teatro Concordia e la Palazzina Azzurra, sono state organizzate la “Festa dei bambini” in cui venivano raccontate il linguaggio della magia, dell’arte e della cultura dell’infanzia, i quali, hanno riscosso uno straordinario successo, con tantissime visitatori in quei giorni. L’idea sarebbe di riproporla anche la prossima estate.
Imprescindibile, sarà creare una sinergia tra cultura e turismo. Mi appello non solo al sindaco, ma anche alla Regione Marche e tavoli tecnici del turismo affinché, quando ci sarà la ripartenza del mercato turistico, si crei un coordinamento tra i due settori.
Penso ad eventi da trasformare in pacchetti turistici per favorire le permanenze dei turisti ad accordi con mezzi di trasporto locali e nazionali per agevolare con degli sconti gli spostamenti dei visitatori. Insomma, la cultura faccia da traino al turismo.
Nel decreto Cura Italia, al vaglio del Parlamento, potrebbero essere messe delle misure fiscali a vantaggio del turismo, detraibilità per chi decide di fare le vacanze in Italia. Sarebbe importante pensare anche a un bonus cultura vero e proprio, sottoforma magari di buoni spesa per eventi culturali.
Proprio Franceschini ha avuto un incontro in streaming con gli assessori alla Cultura delle principali citta che hanno avanzato al titolare del Mibact una serie proposte. Ho apprezzato l’iniziativa e penso si debba ringraziare il ministro che si è fatto sentire subito. La rinascita del Paese non può prescindere dal coinvolgimento attivo degli enti locali.
Detto ciò, desidero sottolineare alcuni aspetti fondamentali quali la velocità e l’ascolto. Velocità nel senso che non si deve indugiare nelle misure da adottare. E poi ascoltare anche quel mondo variegato composto dalle piccole associazioni, ci sono tante specificità che non possono essere trascurate, penso, per esempio, a un settore come la danza, che non deve sparire.
Ma gli esempi sono tanti. Bisognerà pensare in maniera lungimirante alle detrazioni fiscali per il settore cinematografico se per necessità i film italiani saranno proiettati solo su piattaforme digitali, al sostegno per gli organizzatori delle mostre, all’appoggio fondamentale dei mecenati privati con incentivi e margini più alti di detraibilità.
Insomma, la cultura deve fare da volano anche alle imprese locali. Ad esempio pensare a una filiera che colleghi il Polo museale, l’università e le aziende. Il nostro forte sono i prodotti artigianali e manufatturieri e vanno legati alle arti applicate per dare risalto alla storia locale. Insomma, lavoriamo per rendere più appetibili i nostri progetti in modo da coinvolgere le imprese del territorio.