GROTTAMMARE – Massimo Cacciari, filosofo, accademico, politico ed ex sindaco di Venezia, è atteso martedì prossimo, 9 luglio, nel Giardino comunale, per l’incontro dal titolo “Umanesimo europeo”.
Al centro della serata, l’ ultimo libro “La mente inquieta. Saggio sull’Umanesino” edito da Einaudi. Introduce e modera Silvio Venieri. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’associazione “I luoghi della scrittura”. Inizio ore 21.30, ingresso libero.
Umanesimo come scuola di retorica, culto dei latini e dei greci, nascita della filologia? Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano.
Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest’ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C’è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente “anti-dialettico”, in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate.