“Per la patria, piccolo lapidario della Grande Guerra”: il libro fotografico sui monumenti ai caduti della prima guerra mondiale nel Piceno di Paolo Groff e Francesco Maria Anzivino

SAN BENEDETTO – “Per la patria, piccolo lapidario della Grande Guerra” è il titolo del libro nato da una ricerca fotografica del medico trentino Paolo Groff e dalla penna del professore sambenedettese Francesco Maria Anzivino. L’opera, curata dall’architetto Silvia Vespasiani con l’introduzione del sociologo e giornalista Alberto Pellegrino, è stata pubblicata dall’editore fermano Andrea Livi. Il libro è il racconto, fotografico e testuale, di 26 monumenti ai Caduti della Prima Guerra mondiale presenti nel Piceno.

«Non un libro di storia, ma un libro di storie» dice Francesco Maria Anzivino, che queste storie le ha raccolte in un un viaggio che parte dalla costa e arriva all’interno del Piceno, passando, prima del terremoto del 2016, per alcune zone che “testimoniano un qui che non è più un ora, ma solo un allora”. Groff con la fotografia e Anzivino con la narrazione hanno condotto un’indagine incentrata sulla parola presente nei monumenti analizzati e sul rapportarsi delle opere e delle lapidi al contesto urbano nel quale sono inserite.

Il libro che ne viene fuori è unico nel suo genere. Ogni tappa è immortalata in uno scatto, più etico che estetico: volto a raccontare le storie di abbandono e dimenticanza incise nella pietra e non a celebrare il monumento. Accanto alla foto il testo che non è una descrizione degli eventi ma il racconto di quell’abbandono immortalato dall’obiettivo.

«Questo è un libro sulla scrittura – afferma Paolo Groff – intesa come soggetto fisico, considerato nella sua materialità, come significante e come mediatore di memoria. È inoltre una riflessione sulla bidimensionalità del medium fotografico, usualmente considerato come surrogato di tridimensionalità.I monumenti portano una scrittura che appartiene a un mondo dimenticato, visto ma non visibile – prosegue Groff – in cui la parola esercita la sua forza evocativa, capace di richiamare la memoria di luoghi e persone da noi perduti, persone che in un determinato periodo storico hanno costituito il pescato di un’immensa rete a strascico che ha distrutto una generazione senza che nulla di questo oggi rimanga nella nostra coscienza. Per questo motivo ho voluto la collaborazione di uno scrittore, che conoscesse il significato intrinseco della scrittura».

Il libro, in vendita nei principali bookstore online e nelle librerie del territorio, sarà presentato dagli autori nei prossimi mesi in diverse località delle province di Ascoli e Fermo.

Francesco Maria Anzivino (San Benedetto del Tronto, 1980), dottore di ricerca in filologia classica, è docente di lettere nei licei. Collabora da anni con varie realtà culturali del suo territorio integrando ricerca storica e letteraria. Paolo Groff (Trento, 1964) è medico d’urgenza e pronto soccorso. I suoi lavori fotografici si occupano principalmente di paesaggi antropizzati in cui i territori dell’uomo ed i suoi oggetti vengono osservati come veicolo di analisi dell’abitare contemporaneo

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