di Tonino Armata
SAN BENEDETTO – Egregio Direttore,
lunedì scorso, 29 giugno sera sono stato all’Assemblea generale degli iscritti Pd di San Benedetto del Tronto. Dopo la relazione del Commissariamento del Partito Giorgi sulla situazione politica, auspicando la pacificazione dei Circoli, una serrata critica a questa maggioranza di Destra senza speranza, l’approvazione dei bilanci relativi agli anni 2017, 2018, 2019 e la comunicazione che il Circolo Nord continuerà la sua attività politica, si è passati all’indicazione da parte degli iscritti dei candidati alle prossime elezioni regionali. L’Assemblea si è svolta nel rispetto delle vigenti norme sul Covid-19 che prevedono l’igienizzazione delle mani all’ingresso, il distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina.
La vicepresidente della Regione Anna Casini è stato il nome più gettonato dell’assemblea del Pd che riuniva i tre circoli cittadini. L’appuntamento aveva l’obiettivo di buttare giù una lista di probabili candidati per le elezioni regionali da girare alla segreteria provinciale. Quattro i nomi più indicati. Per San Benedetto Claudio Benigni (l’attuale coordinatore della sezione di Porto d’Ascoli) e la dottoressa Diana Palestini. Inoltre l’ex presidente della Provincia Paolo D’Erasmo.
Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, è stato accettato dall’assemblea degli iscritti come candidato governatore del centrosinistra unito, dopo aver superato una faida interna al Pd, contro Luca Ceriscioli che è stato alla guida della Regione Marche per 5 anni. Mangialardi, con intelligenza, ha messo insieme tutto il centrosinistra, da Bonino, Renzi e Calenda alla sinistra di Articolo 1 e Leu, è un miracolo eppure c’è riuscito.
Alle elezioni della Regione Marche anche i 5Stelle dovrebbero aiutarci a sconfiggere il nostalgico della marcia su Roma. I 5Stelle non facciano l’errore di disdegnare qui nelle Marche l’alleanza che è il modello nazionale. Facciano un patto di programma col Pd. Acquaroli è l’avversario da battere, egli è uno della destra nostalgica, che va alle cene per celebrare la marcia su Roma. Non possiamo dividerci.
Se il Pd è unito diventa tessuto connettivo del centrosinistra. Dobbiamo essere uniti non per modo di dire, ma perché ci sia un accordo sulle cose da fare. E ora il Pd deve essere pronto a rilanciare sui temi cari ai 5Stelle come green economy, sostenibilità, partecipazione. D’altra parte la candidatura di Maurizio Mangialardi è nata anche dall’appoggio di 120 sindaci delle Marche, non solo di centrosinistra, ma molti civici a cui hanno aderito i dem Matteo Ricci di Pesaro, Valeria Mancinelli di Ancona e Romano Carancini di Macerata.
Non è solo una mia idea; ma credo che i 5Stelle si siano pentiti di non avere partecipato al governo in Emilia Romagna con Bonaccini, perché quando si governa si incide. Nelle Marche potrebbero incidere davvero, dalla costruzione del programma alla partecipazione al governo regionale. Sulla sanità ad esempio, c’è bisogno di un progetto innovativo con il potenziamento della sanità pubblica e della medicina del territorio (vedi Ospedale unico a Spinetoli). La Regione sarà chiamata a gestire le risorse che arriveranno da Roma. Magari anche grazie al Mes. So che l’argomento Mes non facilita il rapporto con i 5Stelle, che sono contrari, ma l’invito è a farli riflettere sull’importanza che quei fondi che avrebbero anche per le Marche.
Nel condividere l’appello di Zingaretti, il centrosinistra unito più i 5Stelle potrebbe essere il bel modello marchigiano e farci vincere contro la destra nostalgica. A sfidare Maurizio Mangialardi è Francesco Acquaroli, ex sindaco di Potenza Picena, parlamentare di Fratelli d’Italia, noto tra l’altro per avere partecipato a una cena in cui si commemorava la marcia su Roma, il quale secondo qualche sondaggio è uno sfidante di destra-destra, difficile da battere.
Avendo masticato da molto tempo un po’ di politica, non vedo di buon occhi i sondaggi (vedi elezioni di Bonaccini), consiglio al centrosinistra e ai 5Stelle di ricordarsi chi è l’avversario che abbiamo davanti, e che dobbiamo sconfiggere a tutti i costi. È un esponente della destra nostalgica. Qui nelle Marche sono venuti Salvini e Meloni a presentarlo, è stato calato da Roma, scelto da quelli là. Per tale ragione bisogna puntare a un’alleanza ampia per batterlo, e ricordare a spron battuto al popolo di centrosinistra e agli alleati, che Acquaroli è uno che va alle cene organizzate per celebrare la marcia su Roma.
Per ultimo, ho il dovere di ricordare che negli ultimi giorni il Pd nelle Marche sta risalendo e oggi ce la possiamo giocare. Possiamo vincere e vincere bene. Maurizio Mangialardi, oltre ad essere sindaco di Senigallia, è presidente dell’Unione dei Comuni della Marca Senone. È presidente dell’Anci regionale e coordinatore delle Anci regionali.
P.S. Ecco descritta la cena di ottobre con Acquaroli
Era lo scorso 28 ottobre quando ad Acquasanta Terme (in provincia di Ascoli) si tenne una cena organizzata dal segretario provinciale di Fdi per celebrare la Marcia su Roma guidata da Benito Mussolini nel 1922. A quella cena era presente Francesco Acquaroli, 45 anni, deputato Fdi e ora come detto sopra candidato della destra alla presidenza delle Marche.