Macerata, presentata la mostra diffusa (S)Naturalmente, dalla campagna alla città

MACERATA – Venti fotografie posizionate negli spazi della pubblica affissione per le strade di Macerata daranno vita, dal 29 ottobre al 12 novembre, alla mostra  diffusa (S)Naturalmente, dalla campagna alla città. L’esposizione fotografica è ideata dal collettivo Terraracconta, con il supporto tecnico di Nexma, ed è sostenuta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata in collaborazione con APM.

Sarà una pacifica invasione di venti protagonisti dell’agricoltura e dell’artigianato gastronomico locale, ritratti in modo inconsueto. Ogni immagine avrà un QR Code che, una volta scansionato, porterà al sito www.snaturalmente.it, dove vengono narrate le storie dei personaggi ritratti attraverso brevi biografie.

“È un’idea bella che trasforma gli spazi urbani in spazi d’arte. E per recuperare il nostro rapporto con la terra e l’identità contadina da cui non possiamo prescindere. Un progetto artistico per rilanciare  il dialogo tra città e campagna necessario per la qualità della vita”, ha detto l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.  

“Ho pensato che fosse un progetto importante – ha detto il presidente di Apm, Giorgio Pergiacomi –  e reputo questa iniziativa, e la cultura contadina su cui si basano i  nostri valori e rappresentano un grandissimo patrimonio immateriale,  significativa  perché ci aiuta a riscoprire questa identità. APM è come se fosse un museo pronto ad accogliere una mostra che parla di radici antiche ma ammodernandole”.

S(N)aturalmente è stata organizzata e promossa nell’ambito di Identità contadine il progetto legato alla Raci che vuole contribuire a una riflessione critica sulle questioni che riguardano la produzione del cibo e del lavoro di chi a esso si dedica, sulla condizione di chi nel passato ha prodotto non solo cibo ma cultura da valorizzare per un presente e un futuro sostenibile sul piano economico, ecologico e sociale, sul mondo agricolo come identità culturale e risorsa da valorizzare.

“La fotografia – ha detto Letizia Carducci – ci ha appassionato fin da subito e abbiamo pensato che  poteva essere un modo per uscire dai soliti cliché che vogliono il contadino chino sui campi. Volevamo raccontare invece l’attualità, i protagonisti che cercano di fare impresa con il lavoro della terra e connettere la città sui temi dell’alimentazione e del cibo e di chi lavora in prima linea su questo.”

La mostra verrà inaugurata venerdì 26 ottobre, ore 17, nella sala conferenze di Palazzo Conventati (Piaggia della Torre)  alla presenza di Fabio Taffetani, docente della Facoltà di Agraria all’Università di Ancona, in compagnia dei protagonisti delle foto, di Daniele La Monaca e di Roberto Brioschi ruralista e scrittore che a proposito della mostra diffusa ha detto: “La fotografia è il procedimento contemporaneo per fabbricare “figure” che sussume tutte le precedenti forme della rappresentazione quali la xilografia, l’incisione, la litografia, il disegno e la pittura: i segni dell’Uomo.  Mai iconici, non istantanee ma osservazioni partecipate, gli scatti di Daniele La Monaca sono ricerca antropologica, culturale e sociale. Queste fotografie hanno radici, la Contadinanza. Ogni ritratto svela una storia, invita alla narrazione di vite colme di sapienza, che si prendono cura di sé, dell’altro e dell’altrove. Il Contadino, homo faber che coltiva la nostra salute con il cibo sano, nutriente e gustoso che non depaupera ma è sinergico alla natura, con la quale ha forgiato le architetture rurali di quel paesaggio infinito così ammirato da Stendhal, Leopardi e Goethe.”

Luca Tombesi, promotore del territorio del collettivo Teraracconta ha detto che “la mostra vuole ridefinire il concetto di contadino che oggi, oltre al lavoro, è consapevole di quello che fa e si sa proporre, è una persona che ha alle spalle un vissuto e una cultura.”

Per l’autore degli scatti, Daniele La Monaca  realizzare i 20 scatti, che verranno riprodotti in 5 copie ciascuno, è significato vivere 20 storie, quelle che appartengono ad ognuna delle persone ritratte: “Tutto è nato – ha affermato –  dal loro amore per il territorio e dalla voglia di collaborare a questa iniziativa.”

I protagonisti degli scatti sono Stefania Scarabotti – Agricoltore “Coltivare l’Eleganza”,  Raffaele Pozzi – Coltivatore di grani antichi e fornaio “Un Grano per Capello”, Cooperativa Sociale Terra e Vita “Coltiviamo il Nostro Futuro”, Edoardo Batassa – Allevatore casaro “Pecorino’s Karma”, Dino Carducci – Agricoltore “Identità Contadina”, Mamadou Jallow – Vivaista “Verde Speranza”, Marino Montalbini – Agricoltore “Non mi stanco Mais”,  Renato Marziali – Poeta pastore “La poesia dei Sibillini”,.

Giorgio Cingolani – Economista Agronomo “L’Economista Rurale”, Alessandro Magagnini – Vivaista “Genio Verde”, Marco Scolastici – Allevatore e Casaro “Il Grinta”, Peppe Cotto – Macellaio “Toro Scatenato”, Sofia Bracalenti – Asinara, guida e insegnante di musica “Asino a chi?”, Emanuela Tiberi – Produttrice di Vino Cotto “Stregati dal Vino Cotto”, Michela Paris – Allevatrice “Orgoglio e Resilienza”.

Melania Moschini – Gestore Agriturismo “Ribaltone Vegan”, Franco Properzi – Norcino “A sua Immagine”, Giordano Carassai – Agricoltore “Non siamo Teste di Cavolo”, Dante Duri – Vignaiolo “L’Attesa”  e Yuri Maggi – Agricoltore allevatore “Pit Stop”.

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