MACERATA – Carlotta Tedeschi voce autorevole e amata di Radio 1 Rai, vicina al Festival fin dalla seconda edizione, ha aperto la serata con un omaggio ai XXX anni di Musicultura, ripercorrendo, in un viaggio a ritroso nel tempo, i momenti unici e indimenticabili del Festival e dei suoi protagonisti, da Fernanda Pivano e Ligabue, Toquinho, al duetto di Dacia Maraini con Teresa De Sio, Gianmaria Testa, Simone Cristicchi, fino a Renzo Rubino, Mirkoeilcane e Maldestro…
“ Una popolazione di artigiani della musica, interpreti arrangiatori, musicisti e parolieri, linfa di questi trenta anni di storia di Musicultura che hanno dimostrato che si può scrivere una canzone senza cedere alla retorica imperante e diventare l’esempio della nuova canzone d’autore. – ha raccontato Carlotta Tedeschi – La canzone non ha bisogno di intellettualismi per essere d’autore, popolarità e intelligenza possono andare di pari passo, ma se la cultura è la cura per far crescere un paese, la canzone, come dice Piero Cesanelli, dovrebbe essere prescritta come una medicina perché è importante per vivere una vita.”
A Carlotta Tedeschi i ringraziamenti di Musicultura e del sindaco Romano Carancini che ha donato alla giornalista una medaglia con un’incisione di Valeriano Trubbiani, raffigurante lo Sferisterio e l’area archeologica di Villa Potenza.
Doppietta di premi per Alberto Nelli di Pisa, l’artista che ha conquistato pubblico e giuria e che si è aggiudicato l’Un Certain Regard per la migliore esibizione della serata e il Premio Val Di Chienti decretato dagli applausi dei presenti. Nelli, accompagnato dalla sua band, ha proposto a Musicultura tre brani inediti che usciranno il prossimo inverno, dedicati all’universo femminile: “Sogni rosa”, “Elena” una donna, coinvolta in una rapina che diventa un’eroina metropolitana; “Il tempo di esser mia” una storia d’amore inventata, ispirata da un fatto di cronaca nera. Ritratti femminili, donne fragili e forti, indispensabili. Canzoni che fanno parte del prossimo disco di Nelli che conterrà le storie di dieci figure femminili con tematiche diverse di stretta e triste attualità.
Applaudissima sul palcoscenico del Festival Emy, Margherita Principi, classe ‘99, di Pesaro, ultima marchigiana in gara accompagnata da Andrea Pacifero.
Emy ha offerto a pubblico e giuria I brani “Filo rosso”, “Margherita” e “Punto e virgola”. “Proponiamo la nostra musica e le nostre emozioni con dei brani molto personali, – ha detto Emy – andiamo verso una ricerca del suono e la sperimentazione di testi in italiano, ci sentiamo degli equilibristi moralmente instabili”.
Sul palcoscenico della Filarmonica, Frigo la band di Firenze che ha proposto “Via dei Bardi” una sorta di preghiera laica, su ciò che non avrebbero mai voluto vedere, “Vento da maiali” e “Generazioni di fenomeni”.
Dalla Provincia di Bolzano a Macerata Dodicianni, Andrea Cavallaro, ha proposto: “Discoteche” centro del mondo per i giovani dei piccoli paesi di provincia, “Dove passi le notti” e “Verbena” una versione diversa della storia di Madame Butterfly una “riabilitazione” della figura del tenente americano Pinkerton in una appassionante storia d’amore.
Laura Molino cantautrice abruzzese, torna a Musicultura dopo dodici anni, con i brani “Forte e gendile” brano ispirato a Nicoletta Zampetti nata disgraziatamente femmina nel 1924, “L’emigrande” la storia di un ragazzo che va in Germania a cercar un nuovo futuro e “Lu fòche de San Tumasse” ritratto di una festa popolare della città di San Salvo che unisce la gente intorno al fuoco.
“Cerco di donare al pubblico la mia gioia, l’amore che nutro per la musica, attraverso la lingua abruzzese – ha detto Laura Molino – voglio farla conoscere ed apprezzare con le mie canzoni”