
SAN BENEDETTO – Queste le pagelle dei rossoblù dopo il pari con il Lecce.
Pegorin 6,5: Chiude alla grande su Pacilli nel primo tempo e dà sicurezza a tutto il reparto arretrato. Nella ripresa si lascia sfuggire un pallone ma poi rimedia con un intervento decisivo su Mancosu.
Rapisarda 7: Dalle sue parti il semaforo è sempre rosso. Anticipa sempre il diretto avversario e riparte pigiando sull’ acceleratore. Su di lui il fallo da rigore che poteva regalare il successo alla Samb. Pendolino.
Mori 6,5: Al rientro dopo tanto tempo non si lascia irretire dal tridente offensivo del Lece. Anzi, Caturano non tocca praticamente un pallone. Con Radi forma una coppiadi sicura affidabilità.
Radi 6,5: Preciso e puntuale nelle chiusure. Fa sentire il fisico agli avanti del Lecce. Mastino.
N’Tow 6,5: Mezzo voto in meno per i disimpegni in dribbling da brividi nei pressi dell’area di rigore . Per il resto grande personalità e grande corsa. Quando sta a posto fisicamente offre ampissime garanzie.
Lulli 6,5: Motorino perpetuto del centrocampo. Corre per due tappando i buchi e proponendosi anche in fase offensiva.
Bacinovic 7: Inventa su palla inattiva il cucchiaio che permette a Mancuso di battere Perucchini. Di un’altra categoria. Quando ha il pallone tra i piedi sa sempre cosa fare.
Vallocchia 6,5: Personalità, grinta e piedi buoni. Qualità che per un ’97 non sono da poco.
Mancuso 7: Fa tutto lui. Un gran gol, il fallo da rigore su Costa Ferreira ed il penalty fallito, il secondo stagionale.
Sorrentino 6: Per generosità, impegno e spirito di abengazione è il numero uno. Ma ad un centravanti si chiedono anche le conclusioni a rete. Una solla palla tra i piedi calciata in curva sud.
Agodirin 6,5: Altra prestazione di spessore dell’ attaccante nigeriano. Motorino perpetuo, impegna Perucchini nel primo tempo in un difficile intervento.
Di Pasquale, Di Massimo e Bernardo sv: Danno il loro contributo alla causa rossoblù. La conferma dello spessore umano del gruppo a disposizione di Sanderra.
Sanderra 7: Un’ altra ottima prestazione della sua Samb. Praticamente ha trovato la quadratura del cerchio al termine della stagione. Queste partite sono il premio per un allenatore che ha sempre lavorato in silenzio ed intensamente per migliorare la squadra. Sostituire un totem come Ottavio Palladini non era facile. Spesso criticato, Sanderra è riuscito, nonostante tutto, a dare il suo imprinting alla squadra.