Per Racconti di Marca: Il Sogno di Antonio De Signoribus

di Antonio De Signoribus

SAN BENEDETTO – I sogni sono importanti. Bisogna sempre prestare attenzione a quello che ci vogliono dire. Sentite questa storia, davvero particolare, che mi ha raccontato Lando Siliquini di Montefortino.

C’è una grande casa vicino al fiume, che sta diventando un rudere. Senza l’uomo le case si avviliscono e muoiono di lenta agonia, ma nel loro seno conservano e nascondono, discrete confidenti, sogni e segreti di vite umane che il tempo ha incorniciato, sommerso, arcanizzato.

La grande casa sta morendo con i suoi ricordi; le mura e i tetti si sono incespugliati; alcune crepe profonde la feriscono mortalmente in corrispondenza di rigonfiamenti che ne hanno modificato il profilo; le porte di legno e le pietre di arenaria sono assai corrose; i pavimenti in terracotta sono consunti e irregolari. Ormai è solo un rifugio di vipere e di serpi.

Ma un segreto gli è stato rubato…e giù vicino al fiume la grande casa dorme pur flagellata dalla bufera. L’ultimo uomo ad abitarla fu Giovanni, un giovane che viveva solo e che a un certo momento fece un bagaglio di ricordi e di nostalgie e se e andò in cerca di fortuna altrove. Tirava avanti da poveraccio, e non poteva altrimenti, con un piccolo gregge di pecore e pochi campi che teneva coltivati.

Dormendo scomodi e soli si fanno brutti sogni oppure se ne fanno di fantastici e una notte in sogno a Giovanni comparve il nonno. Non gli diede i numeri del lotto, ma gli raccomandò di cercare un paiolo di monete d’oro seppellito in un campo incolto sulla montagna, che gli indicasse con precisione addirittura il punto, ovvero la parte più alta, vicino la rupe.

Giovanni non credette al sogno e non si prese neppure la briga di dare un’occhiata, ma la notte successiva il nonno gli apparve nuovamente, ammonendolo a dargli retta e a sbrigarsi. Se fosse pigrizia non è facile sapere, sta di fatto che non lo ascoltò e fu vano anche l’avvertimento della terza notte.

Dopo, il nonno non si fece più vivo. Trascorsero alcuni giorni di piogge torrenziali e quando queste cessarono il giovane giunse in quei luoghi per fare legna e condurre le pecore al pascolo. Il posto gli richiamò il sogno e la curiosità, o un presentimento, lo spinse a gettare uno sguardo nel punto indicato.

Con stupore vide che la terra era franata e l’acqua delle piogge aveva trascinato via qualcosa che doveva somigliare a un vaso, a giudicare dalla tonda cavità rimasta nel terreno….

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