In tempi di “damnatio memoriae” fa piacere poter presentare un’operazione di grande recupero della memoria e della cultura di una comunita’ cittadina come quella di Grottammare.
Nella citta’ rivierasca e’ stato presentato il progetto “Pericle Fazzini/ una citta’ per un arista”. Pittore e scultore Pericle Fazzini (nato a Grottammare il 4 maggio 1913) e’ e resta un grande protagonista dell’arte del XX secolo. Il progetto si propone di istituire un fondo bibliografico che custodisca l’opera e la vita dell’artista e dell’uomo. L’idea nasce dal lavoro di ricerca del bibliofilo Gianluca Traini.
Il fondo, oltre ad inserirsi in un disegno di valorizzazione locale dell’artista, andrebbe a collocarsi anche in un più ampio discorso culturale provinciale di salvaguardia della memoria documentaria dei maggiori artisti espressi dal Piceno nel Novecento, affiancandosi alla raccolta bibliografica e documentaria del Centro Studi Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado e al Fondo Adolfo De Carolis presente nella biblioteca comunale “G. Lesca” di San Benedetto del Tronto.
L’iniziativa consentirebbe di ricostruire attraverso i testi la vicenda umana e artistica di Pericle Fazzini, fornendo una chiave di lettura del mondo culturale in cui si è sviluppata e dei rapporti e legami che contraddistinsero l’artista.
Il fondo fazziniano sarebbe incentrato innanzitutto sui testi che riguardano direttamente l’artista , dalle monografie ai cataloghi di mostre personali, per poi allargarsi a comprendere volumi collettivi in cui sono presenti riproduzioni di sue opere o testimonianze e giudizi significativi sulla sua arte, fino ad arrivare a libri o riviste contenenti suoi disegni.
Il fondo fazziniano andrebbe a costituirsi mediante la donazione volontaria di persone residenti a Grottammare o che comunque abbiano con la città dei legami significativi, che potrebbero essere, per esempio, di tipo familiare, lavorativo, culturale o anche soltanto turistico.
La donazione con cui partecipare alla formazione del fondo è a quota fissa, per assicurare una certa uniformità tra i donatori, e corrisponde a euro 50.
La partecipazione prevede non più di un donatore per nucleo familiare, per cercare di rendere il più possibile amplio il numero delle famiglie coinvolte nell’iniziativa. Ad ogni donatore, e quindi ad ogni nucleo familiare, spetterebbe ufficialmente la donazione di due testi del fondo. La donazione troverebbe la sua concreta applicabilità nella firma che i donatori, o chi per loro, apporrebbero sui testi donati, contraddistinti, oltre che dall’usuale timbro della Biblioteca comunale, da un apposito timbro che identifichi i volumi fazziniani e che dovrebbe riportare la dicitura “Pericle Fazzini/una città per un artista”, in cui il nome Pericle Fazzini risulti essere una copia della firma autografa dell’artista.
L’invito quindi e’ rivolto a tutti i cittadini di Grottammare ed esteso a chiunque possa in qualunque modo contribuire alla realizzazione del fondo. Quanti sono interessati possono contattare direttamente il coordinatore dell’operazione dott. Gianluca Traini (cell. 333 4119060). Il progetto che si avvale del Patrocinio del Comune di Grottammare alla data del 18 aprile u.s. annovera gia’ diciassette adesioni. Il fondo dedicato a Pericle Fazzini verra’ custodito presso la Biblioteca Comunale “Mario Rivosecchi”, gia’ custode del “Fondo Roberto Traini e del “Fondo Academia Sistina”. In un massaggio inviato dal nipote dell’artista, Emanuele Buzzanca Fazzini esprime il suo plauso all’iniziativa: “Sono felice di questo splendido progetto che il comune di Grottammare dedica a mio nonno, avere una biblioteca Fazziniana dedicata all’opera di questo grandissimo artista e’ un’ idea fantastica.
Questa iniziativa avrebbe reso felice mio nonno che era molto legato a questo splendido luogo, alla sua terra ed al suo mare.
Io omaggio questa collezione con due cataloghi di due mostre molto importanti, e con due volumi di sua moglie, Anita Buy, grande donna ed anche lei splendida artista, soprattutto compagna inseparabile di Pericle.
Colgo l’occasione per informare Grottammare ed il territorio piceno che Pericle Fazzini sara’ presente anche all’EXPO di Milano, essendo stato scelto da Vittorio Sgarbi a rappresentare l’arte del ‘900 e la sua scultura conosciuta in tutto il mondo, spero che questo renda orgogliosa ancora di piu’ la citta’ di Grottammare. Ringarzio il Sindaco, Enrico Piergallini per la sua splendida sensibilita’. Un abbraccio a tutta Grottammare”.
(s.i.)
Pericle Fazzini (piccola biografia)
Pericle Fazzini (Grottammare, 4 maggio 1913 – Roma, 4 dicembre 1987
Inizia la propria formazione nella bottega del padre Vittorio, falegname; grazie all’aiuto del poeta Mario Rivosecchi nel 1930 si trasferisce a Roma, dove studia alla Scuola libera del nudo. Nel 1931 vince il concorso per un monumento al cardinale Dusmet (che però non realizzerà mai); nel 1932 e nel 1933 partecipa al concorso per il Pensionato artistico nazionale ottenendo una borsa di studio, che vince grazie all’altorilievo Uscita dall’arca. Nel 1933 espone con Alberto Ziveri e Giuseppe Grassi presso la galleria di Dario Sabatello; nel 1934 espone a Parigi il Ritratto di Anita che viene acquistato dal Museo Jeu de Paume. Nel 1935 partecipa alla II Quadriennale di Roma ottenendo un premio per gli altorilievi Danza e Tempesta. Espone di nuovo con successo a Parigi e Roma e nel 1938 apre un suo studio a Via Margutta, dove resterà per tutta la vita. Partecipa alla Biennale di Venezia con diverse sculture (Ritratto di Ungaretti, Giovane che declama, Giovane che ascolta). Partecipa a Corrente, rivista d’arte milanese che raccoglie i principali artisti italiani e partecipa alla seconda esposizione del movimento. Nel 1940 sposa Anita Buy, poi parte per il servizio militare a Zara, eseguendo disegni per le riviste Primato, Documento, Domus. Tornato a Roma nel 1943 scolpisce il Ragazzo con i gabbiani; ispirato al clima bellico è invece Il fucilato. Nel 1947 vince il Premio Torino con l’opera Anita in piedi e partecipa alla mostra del Fronte Nuovo per le Arti, con Emilio Vedova, Renato Guttuso. Nel 1949 vince il Premio Saint Vincent con l’opera Sibilla. Nel 1951 tiene la sua prima antologica alla Fondazione Premi Roma; nel 1952 espone a New York; torna alla BiennaleVenezia nel 1954, vincendo il primo premio per la scultura. Nel 1955 inizia ad insegnare all’Accademia di Firenze, mentre dal 1958 fino al 1980 insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta lavora a progetti monumentali imponenti non sempre realizzati: portale della chiesa di San Giovanni Battista sull’A1; Fontana per il Palazzo dell’ENI a Roma, Monumento per la Resistenza ad Ancona, Monumento a Kennedy (mai realizzato; il bozzetto è a Grottammare, nella piazza che porta il nome dell’artista). Sin dagli anni Quaranta, fu un frequentatore assiduo della Messa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma, e un amico del suo fondatore, Mons. Ennio Francia. Nel 1961 espone a Darmstadt; nel 1962 a Düsseldorf, nel 1963 la prima di numerose mostre in Giappone. Nel 1970 inizia “la Resurrezione” per la Sala Nervi in Vaticano, e i contatti con papa Paolo VI lo portano ad inaugurare il 28 settembre 1977 la sua opera più famosa. Due importanti antologiche ripercorrono la sua carriera: ad Avezzano nel 1983 e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 1984. Muore a Roma il 4 dicembre 1987.
didascalie foto:
Nella foto di gruppo, da sx: Fiorella Fiore (resp. servizio cultura), Valentina Ascani (donatrice), Giancluca Traini (ideatore progetto), Enrico Piergallini sindaco, Silvia Carboni e Roberta Vagnoni (donatrici).
Foto 2 : alcune pubblicazioni dell’istituendo Fondo Fazzini