
Accusato di aver sottratto indebitamente le offerte nell’offertorio della chiesa, un dipendente del Comune di Porto San Giorgio, U.F, addetto ai servizi cimiteriali, è stato processato davanti al collegio penale del tribunale di Fermo.
Sono state raccolte le testimonianze del parroco Don Gabriele, che all’epoca dei fatti si occupava della cappella cimiteriale, e di alcuni colleghi di lavoro dell’uomo. Don Gabriele racconta agli inquirenti che in quel tempo era parroco della chiesa del Buon Gesù di Porto San Giorgio e che, solo negli ultimi anni, si sarebbe occupato anche della cappella del cimitero della città.
Dalla testimonianza del parroco sarebbe emerso che a prendersi cura del candelabro votivo all’interno della cappella era il custode e che i soldi raccolti, invece di essere versati alla parrocchia di San Giorgio, venivano sottratti dall’uomo.
Quelli che fino a qualche tempo prima erano solo sospetti, racconta il prete, si sono poi tramutati in certezza quando, per mettere alla prova l’onestà del custode, lui stesso ha fatto mettere dalla perpetua 5 euro dentro la cassetta,che già il giorno dopo erano scomparsi.
Ad aggravare la posizione dell’uomo anche le testimonianze dei colleghi di lavoro, i quali raccontano che U.F. avrebbe sistematicamente svuotato l’offertorio e sottratto le offerte dei credenti in tutto il periodo che va dal 2009 al 2012.
Nel processo, che si svolgerà a novembre dell’anno prossimo, l’imputato sarà rappresentato legalmente dall’avvocato Andrea Agostini, ex sindaco di Porto San Giorgio, mentre per il Comune costituitosi parte civile, ci sarà l’avvocato Michelangelo Giugni.