PORTO SAN GIORGIO – La rassegna di spettacoli dell’Assessorato alla Cultura “Comicità in porto” si chiude domani, venerdì 10 agosto, in piazza Matteotti (ore 21.30) con lo show gratuito del duo “Senzo d’oppio”. Franco (denominato il lungo) e Pietro (il basso) sono, da più di un decennio, facce note della scena cabarettistica.
La passione verso la recitazione non si esaurisce con l’esplorazione della vena comica, ma prosegue con la partecipazione a pièces di teatro sperimentale o a ruoli fortemente drammatici per il cinema, come pure spettacoli per bambini e esibizioni di combattimento scenico.
La versatilità artistica, e ancor di più quella culturale, costituisce una delle caratteristiche dell’umorismo dei Senso d’Oppio ed è alla base del successo che stanno riscuotendo sul palco dello Zelig e che li sta accompagnando lungo la penisola con il loro nuovo spettacolo.
Nel loro show i due attori si destreggiano attraverso una serie di brevi scene i cui fili conduttori sono il ritmo frenetico e la stupefacente abilità mimica, che si tratti di un surreale minimusical di due minuti o delle bizzarre gesta quotidiane del signor Rossi, alter ego alienato di Pietro, o ancora dell’irriverente artista visuale e visionario Victor Pizzeno: l’intento è quello di spiazzare il pubblico, sorprenderlo con un audace e insolito uso del corpo, sincronizzato con i forsennati montaggi musicali o esibito in coreografie semplici ma di grande impatto scenico.
Nei sessanta minuti di esibizione i Senso d’Oppio fondono i generi e le influenze più disparate, dalle slapstick all’opera lirica, dai protagonisti della commedia italiana alle animazioni da videogame. Ogni spunto viene rielaborato con sapienza e passione sincera, senza cadere nel peccato di presunzione di distinguere tra cultura alta e cultura popolare, tra padri autorevoli da omaggiare ed epigoni da sbeffeggiare: quello che conta è ridere, in maniera intelligente e di gusto, ogni suggestione è colta per la semplice ma nobile possibilità di divertire.
E’ questo uno dei punti di forza dello spettacolo, la capacità, appunto, di indirizzarsi alla platea più eterogenea, allo spettatore consumato ed esigente, come al profano che ha la sacrosanta voglia di distrarsi: e non è un caso se tra i fan del duo comico ci sono tanti bambini.