Prorogata la mostra personale di Fulvio Paci allo SpazioArte della Fondazione A.R.C.A. ad agosto la mostra The End

SENIGALLIA – E’ stata prorogata fino all’8 agosto  2018 la mostra antologica di Fulvio Paci, allestita presso lo SpazioArte della Fondazione A.R.C.A. (via F.lli Bandiera, 29) dove sono esposte dodici incisioni e acrilici. Nell’esposizione sono presenti alcuni acrilici in cui il pittore ha voluto sperimentare l’inserimento di oggetti nella composizione per creare degli effetti materici. Ciò è la rappresentazione del pensiero del pittore degli ultimi anni: la plastica  che diventa decorazione e prende una certa forma.

Le dodici incisioni, che vanno dal 1973 al 2002,  hanno per lo più soggetti figurativi:  “Sole e amanti” e “Amanti e cavallo” e il periodo con gli “Amanti e cavallo a Urbino” dove appunto viene rappresentata la città sullo sfondo così come in “Eco di Ricordi”. La tecnica calcografica è in acquaforte-acquatinta a colori piuttosto che in bianco e nero, perché rispecchia meglio il mio modo di sentire e il mondo pittorico.

La Fondazione A.R.C.A. ha organizzato un laboratorio di arte creativa, il prossimo 5 agosto,  dal titolo il “Palazzo incantato”, condotto dall’esperta delle arti Cristina Messora, per approfondire i soggetti e la tecnica pittorica dell’artista Urbinate. L’incontro con i bambini è presso la Biblioteca Speciale della Fondazione A.R.C.A. Onlus, in via Maierini 34 a Senigallia alle ore 21.

Per quanti siano interessati all’attività didattica, si consiglia di prenotare in anticipo chiamando ai seguenti contatti: tel. 071 0975279 – 0717931107.

A seguire dal 12 agosto al 30 settembre la Fondazione A.R.C.A. inaugura una mostra, dedicata alle ricerche in bianco e nero, di due artisti emiliani, l’incisore Enzo Bellini e la pittrice Cristina Messora e del fotografo Alessandro Gagliardini dal titolo “The End“.

Nello SpazioArte esporranno tre poeti solitari che hanno qualcosa in comune, ossia l’amore per la montagna. La rappresentazione della natura e del paesaggio dei tre artisti ha una ispirazione sironiana. La fotografia di Gagliardini – che non riusciamo a conoscere interamente in questa occasione – ha un taglio cinematografico e i paesaggi urbani o  naturali sono neri come il petrolio. La fotografia di Gagliardini è, del resto, l’incontro di diversi generi che ha assimilato, e a parte il cinema, ha rielaborato in uno stile personale.

L’artista vuole creare delle suggestioni forti per raccontare la solitudine dell’uomo contemporaneo. Non ci rimane allora che ritornare a vivere a contatto con la natura in ambienti lontani dalla civiltà industriale. E’, invece, una scelta estrema per Cristina Messora dipingere la natura o la città in bianco e in nero. Tuttavia, ella predilige la rappresentazione della montagna dove ha trascorso la sua infanzia o lo spazio urbano in bicromia perché simboleggia la capacità di discernere. La pittrice immagina la realtà, ma si propone rigorosi obiettivi tecnici perché il risultato finale porta l’osservatore in un altro spazio, ossia quello interiore e personale.

Le acqueforti di Enzo Bellini sono il frutto della ricerca di uno spirito colto, difficile ed intellettuale che osserva i modelli del passato perché spinto dal desiderio di perfezione e di emulazione, perciò sperimenta diverse tecniche esistenti per raggiungere il risultato finale.

La vernice, che ricopre la lastra, non oppone nessuna resistenza alla punta d’acciaio.  Bellini ha insistito nelle prove di stampa e ha tentato di raggiungere con il metallo risultati sempre più perfetti, riproducendo la matrice incisa col bulino o con la puntasecca, e adottando morsure multiple nella ricerca di nuovi effetti tonali.

Inoltre in occasione della giornata dell’evento culturale alle ore 19 del 12 agosto seguirà alle ore 21 presso la Biblioteca Speciale in via Maierini 34 a Senigallia con l’esperta delle arti Cristina Messora, la realizzazione di un laboratorio di arte creativa rivolto ai bambini dal titolo “Il carosello”; alle ore 21 si potrà essere “accompagnati” nello spazio espositivo  dallo storico dell’arte Andrea Carnevali, curatore dell’evento “The end”.

E…STATE CON ARCA : IN BIBLIOTECA SPECIALE “VERAMENTE PER TUTTI”

Continuano i laboratori di didattica dell’arte, attività manuali e letture animate per sviluppare la creatività e giocare con i libri 2.0, organizzati anche quest’anno da Fondaziona A.R.C.A. Onlus. Vi aspettiamo ogni mercoledì e venerdì dalle ore 17.30 alle 19 in Biblioteca Speciale, via Maierini, 34 a Senigallia. I laboratori, rivolti ai bambini della scuola primaria, saranno attivati con un minimo di 5 iscrizioni pervenute pre-inizio data. Il progetto vedrà una sospensione tra l’11 e il 28 agosto. Per il programma e le attività seguiteci su: www.fondazionearca.org  fb: FondazioneArcaAutismoRelazioniCulturaArte  instagram:@bibliotecaspeciale.ar

Enzo Bellini (S. Sofia, 1932 – 2015). Dopo gli studi a Torino, accanto ai pittori Aloisi e De Cavero, l’artista apprende nozioni di disegno pubblicitario e illustrazione. Grazie alla presenza nella città sabauda di Luigi Spazzapan e di Felice Casorati, il giovane pittore viene influenzato dallo stile post impressionista. Agli inizi degli anni Sessanta decide di trasferirsi a Milano. Qui nei primi anni sopravvive disegnando copertine di libri per l’Editore Castoldi e di dischi ed eseguendo decorazioni per arredamento, poi incomincia a lavorare  presso il laboratorio di scenografia del “Piccolo Teatro della Città di Milano” in qualità di pittore realizzatore. Nel 1973 allestisce la sua prima personale alla Galleria “La Nuova Sfera” con disegni a china e incisioni all’acquaforte. L’artista ha realizzato numerosi affreschi in Piemonte fra cui quelli di Maglione e Trivero.

Cristina Messora è nata a Modena nel 1965, vive e svolge la propria attività ad Ancona. Laureata con il massimo dei voti, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove ha sperimentato diversi linguaggi espressivi. La sua poetica  è rivolta allo sguardo interiore con forme astratte che raggiungono un tono lirico. Attraverso l’introspezione, l’artista riesce a fare affiorare uno stato d’animo profondo che poi traduce in concetto, in sensazione ed infine in segno. I tratti incisi neri sulla superficie della carta, modificata dal colore, creano un reticolo di simboli che formano un sistema onirico. L’artista modenese ha costruito un codice semico in cui ogni forma esprime un fatto emozionale o temporale che nasce dal ricordo. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private.

Alessandro Gagliardini è nato Ancona nel 1975 dove vive e lavora. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “E. Mannucci” di Ancona e l’Accademia delle Belle Arti di Macerata.  Ѐ stato docente di discipline audiovisive e multimediali presso il Liceo Artistico “E. Mannucci” di Ancona, dove ha potuto orientare la sua ricerca verso l’informale, grazie, anche, all’incontro di numerosi artisti e intellettuali. Svolge ricerca fotografia da oltre dieci anni, utilizzando sia la pellicola, sia il digitale: attraverso un percorso che, persegue una idea precisa di visone oggettiva, quasi documentativa iniziale è passato, man mano, ad una visone sempre più personale e informale. Lo stile dell’artista è ricco di suggestioni e visioni intime e soggettive.

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