
OFFIDA – Inizia una nuova stagione per Osteria Ophis, l’insegna dell’entroterra marchigiano che porta l’antico nome di Offida, uno dei Borghi più belli d’Italia a circa 25 chilometri da Ascoli Piceno. Dal 15 Marzo, lo chef Daniele Citeroni Maurizi, con il suo spirito vitale e coinvolgente e la voglia di raccontare la sua terra, riapre le porte nell’antico edificio del centro storico di Offida, meta dei gourmand di tutta Italia per la sua cucina contemporanea e curatissima, quanto ispirata alla grande tradizione picena.
Ad attendere i clienti più affezionati e i food lovers da tutte le Marche e l’Italia, un inedito menù degustazione dello chef Daniele Citeroni Maurizi costruito su tre matrici: la tradizione del territorio marchigiano, gli ingredienti vegetali di stagione e gli animali di bassa corte. Tre elementi che da sempre distinguono Osteria Ophis e la sua cucina.
“Dopo la lenta ripresa post – Covid degli ultimi mesi, dice Daniele Citeroni Maurizi, abbiamo deciso di riformulare il menù, per renderlo ancor più concreto e senza sovrastrutture. Il mondo della ristorazione sta cambiando e penso sia doveroso tornare all’essenzialità della cucina, all’essere cuochi. L’alta ristorazione per me è sempre dove c’è qualità, servizio e accoglienza eccellenti”.
Il nuovo menù degustazione di Osteria Ophis, un percorso tra gli ingredienti di terra della provincia di Ascoli Piceno
Il nuovo menù degustazione si chiama “Trasversale 65 chilometri di Piceno”, un vero e proprio viaggio attraverso le materie prime della provincia di Ascoli Piceno, dal Nord Ovest al Nord Est, dalle prime vallate al mare. Lo stesso percorso fatto da chef Daniele Citeroni per scovare i suoi produttori e fornitori fidati tra allevamenti, vegetali di montagna e la biodiversità dei fiumi dalla sorgente al mare. Le ricette sono quelle della tradizione regionale e ognuno racconta un ingrediente o una preparazione antica di tutto il territorio.
Solo 6 piatti – rispetto al precedente che ne contava 8: una scelta fatta in nome di essenzialità e comprensione, senza sovrastrutture, con cui Citeroni si approccia ai suoi ospiti come “cuoco” con ricette espresse, dirette e chiare e la cura nell’equilibrio dei sapori e nell’impiattamento che da sempre lo contraddistinguono.
Il menù degustazione comincia con gli amuse bouche, serviti al centro del tavolo su un tronco di vite, per poi continuare con gli antipasti. Qui si ritrovano il Porro o la Cipolla rossa piatta di Pedaso (presidio Slow Food), fino ai Caciù e Pepe: il classico raviolone di pasta all’uovo cotto al forno e tipico della stagione primaverile e pasquale, servito con un brodo vegetale alle erbe aromatiche, con aggiunta di infusione di pepe.
Il secondo piatto è invece il Castrato, ottenuto da un taglio di ovino che rappresenta la montagna e i suoi allevamenti, esaltato da un estratto di alloro e accompagnato dalla misticanza dell’orto e una sfera di patate farcita di tartufo. A legare il piatto, il fondo ottenuto con gli scarti del castrato e una miscela di funghi secchi, a cui si aggiungono la Mela Rosa dei Sibillini e i frutti di bosco essiccati. Per concludere, una nuova versione artigianale del Tartufo Bianco: un semifreddo alla vaniglia ripieno di cioccolato, con la granella di Funghetto Offidano – il tradizionale biscottino secco aromatizzato all’anice – e un ristretto di caffè d’orzo.
I must di Osteria Ophis nel menù alla carta
Nel menù alla carta invece si ritrovano grandi cult di Ophis, come “Cornetto e cappuccino”, che delizia gli ospiti dell’osteria ormai da 15 anni: un cornetto salato ripieno di ciauscolo e caciotta vaccina, da intingere tassativamente in una tazza di crema di parmigiano calda e spuma di parmigiano freddo. O anche “Galatina e giardiniera” tra le proposte più longeve, con i suoi 22 anni di permanenza sul menù, amatissima rivisitazione del classico antipasto in gelatina tipico del centro Italia.
Tra i primi e i secondi la scelta spazia da i cannelloni alla brace, gli spaghettoni con ragù di quinto quarto e maggiorana, fino al piccione, piatto ora salito alla ribalta nei menù fine dining, che in realtà da queste parti costituisce da sempre una tradizionale ricetta popolare della domenica e che qui viene rigorosamente utilizzato in tutte le sue parti. Giocare con la creatività e divertirsi con gli ingredienti, pur rispettandoli il più possibile e utilizzandoli interamente, in un’ottica antispreco, è infatti una condizione essenziale per Daniele Citeroni Maurizi.
La carta dei vini si presenta rivoluzionata: le eccellenze enologiche delle Marche crescono con intere verticali sulle stesse preziose etichette, offrendo così agli ospiti esperienze complete sugli stessi vini. D’altra parte, lo chef e patron decide di ampliare le referenze extra regionali con nuove cantine e tipologie. La carta dei vini comprende oggi circa 160 etichette, tutte frutto di una scelta non scontata e molto personale dello chef e dei suoi collaboratori, per cui la coerenza con i propri valori e le proprie idee resta fondamentale nella gestione di tutto il progetto.
I riconoscimenti di Osteria Ophis
Osteria Ophis proprio grazie a una vision coerente e mai scontata e al sapiente connubio tra la matrice culinaria locale e il gusto contemporaneo, ha conquistato per il quarto anno consecutivo una menzione nella prestigiosa guida Michelin Bib Gourmand, dal 2015 è insignita della chiocciola, massimo riconoscimento della guida di Slowfood Osterie d’Italia ed è tra le trattorie meritevoli di tre gamberi per la guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso.
Osteria Ophis, tra il decor moderno e la tradizione architettonica locale
Coerente con questo mood anche il concept architettonico dell’osteria, che mixa la tradizione locale con lo stile e il comfort moderni: trova infatti casa in un antico palazzo nobiliare di fine Settecento, Palazzo Alessandrini, situato proprio nel cuore del borgo medievale di Offida, di cui sono stati lasciati intatti i tratti caratteristici, come le alte volte a botte e i mattoni a vista, con la suggestiva cantina ospitata nella grotta che una volta fungeva da stalla. Il fatto di contare solo diciotto posti a sedere consente allo chef e alla sua brigata di coccolare ogni ospite con la dovuta attenzione, conducendolo in quello che è un viaggio sensoriale all’interno del panorama gastronomico piceno.
Gli ingredienti locali al centro
“Osteria Ophis non ha fornitori, ma solo produttori che ci forniscono direttamente la materia prima”, tiene a sottolineare Daniele Citeroni Maurizi. Tutti gli ingredienti utilizzati in cucina provengono infatti da realtà selezionate, quando è possibile ubicate sul territorio, ma anche in altre zone d’Italia, in un concetto che trascende il “chilometro zero” per concentrarsi innanzitutto sulla qualità degli ingredienti. Le erbe spontanee, le misticanze ed eventuali fiori eduli vengono invece coltivati direttamente in un orto a pochi chilometri dal paese, che è stato battezzato #leterrediscè, in onore del suo proprietario, il signor Ascienzio, nonno di Daniele Citeroni Maurizi. Qui lo chef e la sua brigata si divertono a intraprendere piccoli esperimenti di orticultura, che, se ben riusciti, spesso fanno portare avanti su più larga scala a uno dei loro produttori.
Contatti
Osteria Ophis
C.so Serpente Aureo, 54-A/B/C- 63073 Offida (AP)
Tel. +39 0736 889920
mail: info@osteriaophis.com
sito: www.osteriaophis.com
Orari di apertura:
Sabato-Domenica-Lunedì: 12.00/14.30 – 19.45/22.00
Mercoledì-Giovedì-Venerdì: 19.45/22.00
Martedì: chiuso