Rimandata di 24 ore la riapertura della Whirlpool di Comunanza

COMUNANZA – Rimandata di 24 ore la riapertura dello stabilimento Whirlpool di Villa Pera a Comunanza. Una decisione che rispecchia quella presa per la fabbrica di Fabriano. La Whirlpool motiva il ritorno all’ operatività dello stabilimento sul fatto che ieri ha riaperto il commercio al dettaglio in negozi non specializzati di elettrodomestici come previsto dall’ultimo decreto, una situazione che può riattivare una filiera per queste categorie di prodotti. La multinazionale ha spiegato anche di aver fatto richiesta ai prefetti di ogni provincia dove è collocato uno stabilimento Whirlpool, compreso dunque quello di Ascoli.

I sindacati, invece, affermano che la decisione di Whirpool di riaprire il sito produttivo di Comunanza, comporterà lo spostamento di decine di centinaia di persone e di fatto aprirà la strada alle richieste che arriveranno da tutto l’indotto. Il rischio è di vanificare il contenimento del contagio operato in questi giorni di lockdown e che inoltre l’azienda stia operando una chiara forzatura della normativa, ravvisando che non ci siano i presupposti di legge perché Whirlpool possa riaprire il sito produttivo. Infine richiedono al presidente della Regione Luca Ceriscioli di intervenire con disposizioni regionali ad evitare che la riapertura del sito produttivo vanifichi lo sforzo operato nel contenimento dell’epidemia.

Preoccupazione è espressa anche dal sindaco Alvaro Cesaroni. Il timore del primo cittadino è che Comunanza possa diventare un focolaio di infezione poichè molti dei 350 dipendenti di Whirlpool provengono da Macerata e Fermo. «A noi interessa prima di tutto -dice – la salute dei lavoratori e dei cittadini, che dobbiamo garantire in modo primario e assoluto. Vigileremo in modo puntuale e puntiglioso, perché non vogliamo mettere in ulteriore pericolo questo territorio montano che finora non ha avuto grandi danni dal contagio del Covid 19. Bisogna ricominciare le produzioni secondo quello che è stabilito in modo chiaro nel decreto ministeriale e non in base a interpretazioni, e soprattutto farlo con gradualità e sicurezza all’interno e all’esterno delle aziende. Fondamentali, poi, i controlli da parte delle autorità preposte».

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