
SAN BENEDETTO – Ad un anno dalla prematura scomparsa di Giovanni Pompei ex calciatore della Samb, i familiari e gli amici ricordano la sua figura con un Messa prima e con una partita di calcio di beneficenza. Giovanni Pompei, classe 1980, è stato uno dei più forti calciatori della Riviera. Ha militato nel Bologna, con la cui maglia ha esordito in coppa Uefa, ma anche con Taranto, Ascoli e con la “sua” Samb.
Un campione nello sport ma anche e soprattutto un ragazzo di grandissimo valore. Lo testimonia l’enorme affetto che, ad un anno di distanza da quel triste primo luglio, viene dimostrato non soltanto dai familiari ma da un vero e proprio esercito di amici.
Dall’unione tra parenti e amici di Giovanni è così nata, nei mesi scorsi, l’associazione onlus “Giò 10” che, in occasione del primo anniversario dalla morte del calciatore, ha organizzato la celebrazione di una Messa, officiata nella cattedrale della madonna della Marina, da don Federico Pompei, zio di Giovanni. La celebrazione si terrà lunedì 1 luglio alle 18 e 30.
Il 5 luglio invece il campo Europa, dove Pompei ha iniziato a giocare con il Flamengo, ospiterà una partita di calcio di beneficenza nel ricordo del calciatore scomparso. Una gara che vedrà scendere in campo, oltre agli amici di Giovanni, anche tanti suoi ex compagni di squadra ai tempi del Bologna, dell’Ascoli, del Taranto e della Samb. Alcuni di loro sono ancora in attività tra serie A e serie B.
L’ingresso è gratuito ma, ovviamente, sono ben accette le donazioni che saranno poi girate in favore dei reparti di oncologia pediatrica. Quel pomeriggio (l’iniziativa prende il via alle 17 e 30), saranno presenti anche dei rappresentanti dell’equipe sanitaria del policlinico “Gemelli” di Roma per illustrare i progetti e le attività di ricerca per i quali quei soldi saranno desinati.
I familiari e gli amici del calciatore invitano il maggior numero di persone a partecipare: “Speriamo in tanta gente – spiega la sorella Maria Chiara Pompei– sia per ricordare Giovanni che, soprattutto, per dare una mano a quelle strutture e fornire, nel nostro piccolo, un contributo alle loro preziosissime attività”.