SAN BENEDETTO –Sarà in scena giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre al Teatro Concordia «Venere in pelliccia» con Sabrina Impacciatore e Valter Malosti, che firma anche la regia. La piece teatrale è prodotta da Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti e Teatro di Dioniso in collaborazione con Infinito e Fondazione Teatro della Fortuna di Fano/AMAT. Il testo originale di David Ives è tradotto dall’inglese da Masolino D’Amico. Scene e disegno luci sono di Nicolas Bovey, costumi di Massimo Cantini Parrini, le musiche tratte (e trasformate) da Wagner. Valter Malosti firma la regia coadiuvato da Elena Serra.
Dopo una lunga giornata di audizioni, un regista non ha ancora trovato la protagonista di «Venere in pelliccia» dello scrittore dell’Ottocento Von Sacher Masoch di cui ha curato l’adattamento. Verso sera gli si presenta una ragazza rozza e sboccata che, insistentemente, gli chiede di poter fare un’audizione. Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso; un duello teatrale in cui i confini tra realtà e finzione vanno lentamente sfumando, lasciando il regista e gli spettatori ostaggio di un finale enigmatico e misterioso, sospeso in una atmosfera a metà tra la brutalità tragicomica di certe tragedie antiche e David Lynch.
Leggendo «Venere in pelliccia» di Leopold von Sacher Masoch, David Ives – drammaturgo americano, classe 1950, molto famoso e apprezzato in patria – è colpito dalla relazione incandescente e in continuo mutamento dei due protagonisti. Sviluppa dapprima un adattamento del romanzo per quattro personaggi che però, presentato ai suoi più stretti collaboratori, riceve pareri negativi. Tuttavia lo strascico emotivo di quel lavoro di mesi sul libro di Masoch non lo abbandona.
Il materiale riprende vita quando Ives ha l’idea di accostare ai due protagonisti del romanzo un’attrice che cerca un lavoro e un regista che cerca un’attrice, creando una collisione fra i due caratteri contemporanei e i loro dirimpettai letterari ottocenteschi. Elimina dall’adattamento tutto ciò che non è conflitto e intercala i frammenti del romanzo con lo svolgimento di una bizzarra e comica audizione in cui le relazioni conflittuali e di potere e il processo del fare teatro vengono impudicamente mostrati al pubblico.
Dalla pièce, che ha ottenuto diversi Tony Award a Broadway, Roman Polanski ha tratto nel 2013, con la collaborazione alla sceneggiatura dello stesso autore, l’omonimo film. In occasione della seconda replica, venerdì 1 dicembre, la compagnia incontrerà il pubblico al teatro Concordia alle ore 17. L’incontro sarà moderato da Carlotta Tringali dell’AMAT. Informazioni e biglietteria: Teatro Concordia (largo Mazzini, 1) tel. 0735/588246 www.comunesbt.it; AMAT, tel. 071/2072439, www.amatmarche.net; Call center dello Spettacolo 071/2133600. Inizio spettacoli ore 20.45.
«La residenza di tutta la compagnia al Teatro Concordia– spiega il direttore dell’ Amat Gilberto Santini – è un’opportunità che AMAT e i Comuni suoi associati offrono agli artisti di poter rimanere in uno stesso teatro per tutto il tempo necessario a costruire e mettere a punto lo spettacolo, offrendone al termine il debutto alla comunità che li ospita. Per la città una residenza è un’occasione importante di vivere il proprio teatro come ‘atelier creativo’, come spazio che è attivo al di là della rappresentazione e che, grazie alla interazione attiva fra città e artisti, estende all’intero tessuto urbano la sua funzione sociale e culturale. L’AMAT ha attivato l’utilizzo delle residenze già alla fine degli anni ’90 e anche grazie a questo è stata spesso presa a modello di una diversa modalità, più sostenibile, di organizzazione teatrale».
“Il teatro –dice il sindaco Pasqualino Piunti– è per la nostra amministrazione un punto importante del programma. L’aspetto della residenza dà un contatto continuo con il pubblico ed è la migliore soluzione per fare avvicinare a questa arte anche i più giovani. Do il benvenuto alla compagnia che in questi anni di rappresentazione hanno riscosso sempre un grandissimo successo”.
“Venere in pelliccia –aggiunge l’assessore Annalisa Ruggieri– è uno spettacolo che abbiamo fortemente voluto e siamo estremamente felici del fatto che la compagnia viva San Benedetto per una settimana. Il tetro si apre alla città e viceversa. Siamo anche contenti della collaborazione con l’Amat ed è proprio grazie queste sinergie che è possibile allestire un evento così importante. Il riscontro che abbiamo avuto da parte del pubblico rappresenta per noi lo stimolo ad andare avanti”.
La parola passa, poi, a Sabrina Impacciatore. “Sono estremamente colpita –afferma la nota attrice – dell’ importanza che una città come San Benedetto dà al teatro e conseguentemente alla cultura. In un periodo in cui questo settore non è sostenuto o addirittura subisce tagli pesanti, l’esistenza di un comune che, invece, vi punta molto mi emoziona. Venere in pelliccia uno spettacolo che ci è esploso tra le mani, un testo originale ed intelligente che indaga la relazione di potere tra un uomo ed una donna. Ed è anche attuale dopo il caso Weistein. Avevo paura di annoiarmi nel portare avanti il personaggio per tanto tempo ed anche preoccupata di non potercela fare. Ma ieri nel primo giorno di prova a memoria mi sono di nuovo emozionata dio Wanda e capito tante altre cose che mi erano sfuggite. Un testo che non si finisce mai di amare. Due mondi, due creature lontanissime che si scontrano e si incontrano, rimettendoli in discussione ogni volta fino a ribaltarli completamente”.
Sul caso Weinstein Sabrina Impacciatore la pensa così. “Credo che a qualunque donna minimamente appetibile sia capitato almeno una volta in un contesto di lavoro. Il cinema, sotto questo aspetto, non è l’ambiente più corrotto da queste pratiche. Ho sentito molti più racconti di questo tipo da amiche e conoscenti in altri ambiti. Tuttavia sono felice che tutto ciò sia venuto alla luce, in modo che sia chiaro che non è più possibile per uomini o donne in posizioni di potere di approfittarsi del proprio ruolo. Dall’altro lato, mi rammarico del fatto che altre donne lo abbiano fatto solo per pubblicità”.
“Sabrina Impacciatore –chiude la serie degli interventi il regista e attore Valter Malosti– ha una grande empatia con il pubblico, una cosa che va al di la della tecnica. Venere in pelliccia non può essere definito come uno spettacolo di intrattenimento ma avuto in questi anni un grande successo popolare pur non essendo un testo facile”.