
“Ci sono gli amori che hanno a che fare con i percorsi, quelli che hanno a che fare con la solitudine e poi ci sono quelli che non servono a niente, gli amori altissimi”. La veronese Sara Gamberini è in libreria con il suo romanzo d’esordio, “Maestoso è l’abbandono” (Hacca edizioni), un romanzo di de-formazione dai toni poetici e dalla lingua sofisticata. E’ finalista al POP, Premio Opera Prima 2018
E’ la storia di una donna che prende le distanze dal mondo, e insieme se ne sente sempre più parte. La incontriamo, dopo troppi campari e sensi di colpa, compiere un gesto semplice e contemporaneamente colossale, il lasciare un uomo al quale ha riposto la sua fiducia, mal ripagandola.
“[…] Una ragazzina ipersensibile che diventa adulta non attraverso le tappe prosaiche della trama visibile della vita ma attraverso i percorsi segreti del sogno, quelli che scorrono sotto le cose caricandole di simboli e possibilità, trasformando ogni cosa e salvandola dalla banalità del tempo. In fondo, come sostenevano i cinesi, non esistono passato e futuro, e dunque nemmeno separazione tra ciò che siamo stati da bambini e ciò che siamo e saremo: è solo questione di sguardo.