San Benedetto, bagno di folla per l’ultimo saluto a Giovanni Pompei

SAN BENEDETTO – Tutta San Benedetto si è stretta intorno ai familiari di Giovanni Pompei per tributare l’ultimosaluto all’ ex calciatore di Samb, Ascoli e Bologna scomparso domenica sera dopo una lunga malattia. Ad attendere il feretro nel piazzale antistante la chiesa di San Filippo Neri tante persone con gli amici che indossavano una maglia con il numero 10 e la scritta Juntos para siempre, United ed anche la sua moto contornata da pallonicini bianchi e verdi. Sulla bara le maglie di Samb, Ascoli e Bologna. Un grandissimo applauso ha accolto la salma di Giovanni Pompei all’ ingresso in chiesa. Particolarmente emozionate l’omelia di don Federico Pompei, zio dell’ ex calciatore che ha concelebrato insieme a tutti i parroci della zona don Gabriele Paoloni, don Romualdo Scarponi, don Stefano Iacono e don Andrea Spinozzi.

““Dobbiamo chiederci – ha detto don Federico – se la vita dipenda dalla quantità degli anni o dalla qualità di come viene vissuta. Secondo me dalla qualità. Giovanni aveva 37 anni, anzi il 31 agosto ne avrebbe compiuti 38 e proprio in questo giorno celebreremo un’altra messa. Ma sono stati pieni, densi, forti. Giovanni è il nostro orgoglio. L’orgoglio della nostra famiglia, l’orgoglio della nostra parrocchia. Ha vissuto intensamente. La felicità è amare e sentirsi amato. Quando uno ama e si sente amato sta bene ed è felice. E adesso che sta col Signore sta meglio. E’ la fede che ci tira su, se non ci fosse la fede saremmo o cinici o disperati, ma noi non vogliamo essere ne’ cinici, ne’ disperati, noi vogliamo essere uomini della fede. Nell’ultimo periodo faceva fatica a parlare ma ci scrivevamo tanti messaggi. L’ultimo che mi ha mandato è stato: lotterò credendoci e sperandoci fino alla fine, poi sia fatta la volontà di Dio”.

Vicino alla bara, circondati da una folla di amici, la mamma Emanuela, il papà Luigi, i fratelli Stefano e Maria Chiara, la fidanzata Sally. Alla fine della celebrazione numerosi i messaggi letti dagli amici ed uno in particolare scritto dalla mamma di Giovanni e letto da un’amica di famiglia. La mamma ha ricordato il figlio, ha parlato della sua fede e del modo in cui aveva affrontato la malattia. Quindi si è rivolta ai tanti amici ringraziandoli per il modo in cui, fino all’ultimo momento, gli sono stati vicini: “Non sciupate il suo ricordo” ha concluso.

Prima che la bara uscisse, il cantante Romolo Talamonti ha intonato Redemption Song di Bob Marley, uno dei brani preferiti da Giovanni. All’esterno della chiesa il cielo si è colorato di rosso e blù con il volo di tantissimi palloncini. Il feretro è rimasto fermo sul sagrato della chiesa e tutti hanno ascoltato le canzoni preferite da Pompei. Non solo Redemption song , ma anche Fango di Jovanotti e L’ anno che verrà di Lucio Dalla. Toccante anche lo striscione esposto dagli ultras della Samb: “Jè sole nu salute, ce revedeme ‘nparadise, Ciao Giò”, accompagnato da una fiaccolata e da un classico coro da stadio. Prima della messa una delegazione degli ultras dell’ Ascoli ha deposto un mazzo di fiori ai piedi della bara .

Tanta la gente presente anche del mondo del calcio. L’ex attaccante della Samb Paolo Alberto Faccini che è stato il primo procuratore di Pompei, il bomber per antonomasia Francesco Chimenti, Ottavio Palladini, Mario Titone, i fratelli Mattia e Michele Santoni con Davide Tedoldi compagni di squadra di Giovanni con la Samb nella stagione 2004-2005, Marco Ogliari, Francesco Nocera, Alessio Morelli, l’ex difensore del Palermo Morris Carrozzieri e Augusto Gentilini c.t. della Nazionale Dilettanti. E poi ecco Sandro Tiberi che portò Pompei dal Flamengo all’ Ascoli, i giornalisti Maurizio Compagnoni e Remo Croci ed una folta delegazione della Samb Beach Soccer, l’assessore allo sport Pierluigi Tassotti. Il sindaco Piunti aveva incontrato i familiari all’ obitorio.

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