San Benedetto: Giorgio Montefoschi alla casa della Poesia Palazzo Bice Piacentini

SAN BENEDETTO – Venerdì 1 Dicenbre ore 17,30 presso la casa della Poesia Palazzo Bice Piacentini Giorgio Montefoschi presenterà il libro “Il Corpo“. Coordina Ettore Picardi. Evento organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione ” I Luoghi Della Scrittura” e dalla Libreria ” La Bibliofila“.

Giorgio Montefoschi è autore di diciassette romanzi – tra i quali La felicità coniugale (Rizzoli), Lo sguardo del cacciatore (Rizzoli), Il volo (Mondadori), La sposa (Rizzoli), Le due ragazze con gli occhi verdi (Rizzoli) -, una raccolta di saggi letterari intitolata Quando leggere è un piacere (Rizzoli) e due libri di viaggio, entrambi pubblicati da Guanda: Dove comincia l’Oriente e Il buio dell’India. Nel 1994 con La casa del padre (Bompiani) ha vinto il Premio Strega. Da quello stesso anno collabora al “Corriere della Sera”.

IL LIBRO
Roma, nel quartiere borghese di Prati abitano Giovanni Dalmati e la moglie Serena, compagna di una vita: complice, affettuosa, sempre pronta a sostenerlo. Giovanni ha sessant’anni, è un uomo solido, fa l’avvocato, ama la sua famiglia. Qualche tempo prima un attacco cardiaco, da cui si sta cautamente riprendendo, gli ha fatto assaggiare la propria vulnerabilità e, all’improvviso, ha sentito il peso del tempo che scorre.

Andrea, il fratello minore, giornalista senza ambizioni, eterno adolescente insoddisfatto, vittima di altalenanti depressioni, è legato a Ilaria: una quarantenne dotata di un fascino elementare e fulminante, di una carica sensuale irresistibile. Giovanni, attratto dalla sua bellezza, si ritroverà invischiato in una passione ossessiva, morbosa, come tutte le passioni proibite. E il suo mondo sarà sconvolto.

Con il passo sicuro delle stagioni che trascolorano una nell’altra, Giorgio Montefoschi mette in scena una Roma stupenda e dà un’ulteriore prova della sua straordinaria abilità introspettiva, della capacità di scavare nel profondo con apparente facilità.

Un romanzo percorso da un dialogo fitto, essenziale, che nelle sue pieghe restituisce con nuda sensibilità le oscillazioni del cuore, mutevole e imprevedibile come i maestosi cieli delle Dolomiti che aprono e chiudono questa storia di amore, desiderio, crisi e riemersione

 

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