San Benedetto, grande successo al Teatro Concordia per Fabrizio Bentivoglio e L’ ora di ricevimento

di Alceo Lucidi

SAN BENEDETTO – Riapre la stagione teatrale al Concordia, appoggiata come ogni anno dall’Amat (l’Associazione marchigiana per le attività teatrali) e dall’amministrazione comunale. All’esordio – nel week-end appena trascorso, sabato 14 e domenica 15 ottobre – i riflettori si sono subito accesi su una commedia densa, incisiva, per tanti versi dura, come la vita. L’ora di ricevimento di Stefano Massini, portata in scena dal Teatro Stabile dell’Umbria, per la regia di Michele Placido è un’impietosa fotografia della vita di un insegnante che deve fronteggiare, in solitaria, la grande sfida dell’educazione e dell’integrazione culturale in ambienti sociali difficili: le periferie del mondo (banlieu è il sottotitolo o la coda del titolo dell’opera). Quella del prof. Ardeche (un ottimo ed empatico Fabrizio Bentivoglio) è la retrovia angusta di Les Lizards, a Tolosa, dove si imbatte in un’umanità plurima, sempre ribollente e nevrotica.

Scettico, disilluso, cinico al punto da screditare il lavoro di un suo giovane collega – un supplente di matematica appena arrivato dall’università –, asciutto pensatore impregnato di razionalismo illuminista (ama citare Voltaire), in realtà Ardeche, attorno alla cui apparente alterigia, presto incrinata da dubbi ed insicurezze, ruota tutto il meccanismo del testo, è un uomo fragile, che vive in prima persona le contraddizioni di una realtà complessa, dove la scuola dovrebbe giocare una mediazione di primo piano.

E’ quello che cerca di fare nella sua ora di ricevimento – il giovedì di ogni settimana – per parlare con le famiglie della propria classe e tentare di portare ogni suo allievo ad un livello di preparazione consono, senza perderlo per strada nel baratro del degrado (il suo sogno e quello di ogni insegnante che senta la “chiamata alle armi” della didattica!). Così si applica con metodica ed olimpica pazienza (“indianamente” come dice) per trovare i giusti toni concilianti che urtano contro il vortice delle convulse vite dei genitori dei suoi studenti e dei rispettivi pregiudizi che le intrappolano ed investono. Lo stesso Ardeche cadrà del resto vittima di stereotipi e stigme, sospeso dal servizio, a sua insaputa, per la denuncia di un allievo (all’apparenza il più disciplinato), a seguito di una gita scolastica, dove l’insegnante avrebbe versato aceto a base di vino nel piatto di alcuni suoi “ragazzi” di religione mussulmana ed ebraica.

La scuola, che si vorrebbe fino in fondo laica, in pieno scontro di civiltà e di estremismi religiosi, con lo strascico di conseguenze geo-politiche a noi tristemente noto, fatica in effetti a trovare una voce che parli anche di tolleranza, eguaglianza di trattamento, valutazione del merito.

Il rapporto a due tra il prof. Ardeche ed un suo vecchio allievo, una sorta di confessione, è l’ennesima riprova di quanto l’insegnamento, anche duro nel metodo di tanti docenti, faccia sempre meno breccia negli animi e nelle menti di giovani – spesso e volentieri non per loro colpa –, distratti dalla comunicazione frammentata e pulviscolare deli social media e da tanti falsi profeti delle società 2.0.

Le scenografie spoglie, asettiche (un’aula con finestrone che segue l’andamento delle stagioni in base ai riflessi degli stati psicologici degli attori in campo) rende pienamente conto del clima di depauperamento sociale per l’arretramento della scuola di fronte alle mille, nuove emergenze. Un plauso dunque al regista ma anche all’addetto alle scene, Marco Rossi, all’ideatore delle musiche originali, Luca D’Alberto, alla voce fuori campo Federica Vincenti, otre alla ben assortita compagnia umbra (Giordano Augusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Balkiss Miaga tra gli altri) per aver saputo restituire il pathos drammatico dell’incedere della prosa.

Prossimo evento in cartellone, il 9 novembre (data unica), Nudi e crudi (una storia di Alan Bennett) con Nicola Sorrenti e la regia di Serena Sinigallia. Per informazioni e prenotazioni dei biglietti è attiva la segreteria del Teatro Concordia (due giorni prima dello spettacolo dalla 17:30 alle 19:30) al numero 0735 588246 o alternativamente quella dell’Amat (il giorno stesso dello spettacolo) al numero 071 2072439 (prenotazioni online su www.vivaticket.it).

 

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