
SAN BENEDETTO – Per il ciclo “Incontri con l’Autore 40^ edizione estate”, sabato 3 luglio alle ore 21:30 presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, Chiara Francini presenta il libro “Il cielo stellato fa le fusa” (Rizzoli) . Conversa con la scrittrice Luigina Pezzoli.
Evento organizzato da I Luoghi della Scrittura e dalla Libreria Libri ed Eventi, a cura di Mimmo Minuto, con il Patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione Comunale e della Regione Marche.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
WhatsApp/SMS al 3714264970
iluoghidellascrittura.mm@gmail.com (indicando nome cognome, numero telefonico e se ci sono dei congiunti).
– uso della mascherina.
– consigliamo di venire mezz’ora prima per rendere l’accoglienza più agevole e per poter cominciare l’evento in orario.
Per info chiamare il 3664349288.
Chiara Francini nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio, è una scrittrice e attrice di teatro e cinema. Collabora con “La Stampa” come editorialista. Per Rizzoli ha pubblicato i romanzi bestseller Non parlare con la bocca piena (2017) e Mia madre non lo deve sapere (2018), entrambi disponibili in BUR. Il suo ultimo libro è Il cielo stellato fa le fusa (2020).
4 ragazze e 4 ragazzi, provenienti ciascuno da un mondo diverso, restano rinchiusi in una villa sontuosa a Fiesole, in compagnia di una governante e di un gatto. Che fare se non ispirarsi al Decameron di Boccaccio e mettersi a novellare?
È, questa che vi narro, una storia che prende vita sulle colline di Firenze, durante un giorno di maggio, in una dimora dal nome che pare scritto da Petrarca. O da Biancaneve. Villa Peyron al Bosco di Fontelucente. In questa magione profumata di fiori, caffellatte e bucati s’ha da svolgere, durante un fine settimana, un convegno prelibato che parla di Cibo e Cultura. I partecipanti, golosi di bellezza e d’arte, vengono da ogni angolo del creato.
Governante e regina della magione è la Lauretta, colei che tutto tiene a bada, sbenedizionando a destra e a manca col mestolo disinvolto, la cucina sopraffina e la ciabatta lesta quanto la lingua. Ma d’improvviso, accade l’impensabile. Il variopinto bouquet d’umani si trova rinchiuso, sprangato per un tempo assai più lungo di quello immaginato.
Una clausura involontaria, un perimetro stretto stretto, anche se straordinario. Che ne sarà dei nostri sventurati, alla ventura? Sconosciuti gli uni agli altri. In fondo anche a se stessi. E non potendo più uscire, che si fa? Ci si ispira al Decameron del Ser Boccaccio, si raccontano novelle!