San Benedetto: L’ attesa di Virginia Di Saverio alla sala della poesia di Palazzo Piacentini

SAN BENEDETTO – Virginia Di Saverio presenterà il suo libro “L’attesa” sabato 26 Maggio alle ore 18 presso la Sala della Poesia Palazzo Piacentini. Evento organizzato dall’Amministrazione Comunale dall’Associazione Culturale ” I Luoghi della Scrittura” e dalla Libreria “La Bibliofila”.

Virginia Di Saverio è nata a San Benedetto del Tronto. È una pittrice e ha scritto due libri di poesie, il primo “Le stanze svelate” uscito a novembre 2016 pubblicato da L’Erudita, il secondo “L’ Attesa” pubblicato da Capponi Editore. A settembre 2015 ha vinto il primo premio della poesia durante la premiazione per la selezione alla Biennale Internazionale di Roma, dove ha partecipato anche come pittrice.

A gennaio 2016 è presente alla Biennale Internazionale di Roma come pittrice. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali in Italia e, nel nostro territorio, ad Aprile del 2017 la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto ha ospitato una sua mostra personale.

“Con questo mio libro -dice Virginia Di Saverio- vorrei stravolgere il concetto di attesa, spesso percepito come un attendere passivo, un trascorrere inesorabile del tempo. L’attesa che queste 160 poesie indagano è un’attesa propositiva, viva e vivace, è la forza silenziosa della volontà. Il desiderio ardente di chi sa che il cambiamento è il frutto di un’azione mentale, di una scelta pensata e agita. In questa dimensione dell’anima, attendere non vuol dire quindi aspettare, vuol dire essere attenti a ciò che il mondo ci riserva, stare concentrati sui particolari, sui segni che il cosmo ci manda. Sono questi segni, questi momenti che ci indicano il dove e il come, il perché in questa dimensione animata non è necessario saperlo, lo diventerà in seguito. In fondo ogni scelta di libertà porta con sé un margine di rischio ed incertezza. Ecco allora che l’attesa diventa la metabolizzazione consapevole del cambiamento. Gli occhi delle donne dipinte, le parole delle poesie scritte, non lasciano mai un vuoto, non sono un pianto smorzato, anzi, sono la prova viva di un atto di coraggio, del mio personale atto di coraggio nel voler seguire ciò che sento più vicino a quello che sono: la mia Arte”.

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