San Benedetto del Tronto – Dal Paese alto al Porto, rivive la storia della marineria

San Benedetto del Tronto - Dal Paese alto al Porto, rivive la storia della marineria

Domenica 9 novembre, alle 11,30, sulla Banchina di “Riva Malfizia” del Porto di San Benedetto del Tronto, sarà inaugurato “Il percorso della storia verso il mare”, progetto finanziato con fondi Gruppo d’Azione Costiera (GAC) Marche Sud, pensato dall’Amministrazione comunale e realizzato in collaborazione con il Circolo dei Sambenedettesi.

L’iniziativa intende valorizzare l’area portuale cittadina attraverso un intervento di informazione culturale e turistica tendente al rafforzamento delle conoscenze e della radicazione del tessuto storico della civiltà marinara e delle origini della comunità locale.

Articolato in tredici pannelli, il percorso narra lo sviluppo progressivo della “via” che ha condotto le varie generazioni dei pescatori sambenedettesi al mare. Esso si avvia storicamente dal vecchio incasato del Paese Alto, la cosiddetta Rocca, per poi procedere verso l’antico quartiere dei “Pajarà” (oggi via Laberinto) e lungo la via dell’Ancoraggio.

I pannelli sono collocati in piazza Sacconi (a ridosso dell’antico Belvedere), su via del Consolato (a ridosso della vecchia “porta da Mare”), su piazza Cesare Battisti (l’antica piazza del mercato) in via XX settembre), in via Laberinto (edificio Oreficeria Sciarroni, cuore del Mandracchio); su piazza Matteotti (già piazza d’Armi), all’imbocco del memorabile Ancoraggio (viale Secondo Moretti), su viale Secondo Moretti, all’incrocio con via Calatafimi (lato destro), guardando la vecchia Pescheria al Minuto di via Mazzocchi; ad est della ferrovia, angolo viale Moretti/via Paolini, cuore del liberty e del neoclassicismo sambenedettese; alla rotonda Giorgini, epicentro del lungomare del 1932 progettato dall’ingegnere Onorati; in piazza Sciocchetti, come omaggio al precursore della pesca motorizzata; al Mercato Ittico con annesso polo “Museo del mare”; alla radice del molo nord e davanti al “Monumento ai Caduti e Dispersi del mare” dello scultore Paolo Annibali.

Le immagini e i testi, sia in italiano che in inglese, raccontano la tradizione marinara illustrandone i contenuti più significativi. In particolare, l’intervento contribuisce a valorizzare gli spazi della pesca per restituire loro centralità nel rapporto con gli spazi urbani e il loro ruolo di fulcro di saperi, tradizioni e cultura marinara.

 

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