SANT’ ELPIDIO A MARE – Potrà essere visitata fino a giovedì prossimo 8 settembre (orario 17-20) la mostra di Vivianne Bou Kheir “Misteri del Rosario”, allestita presso la sala Giovanni Paolo II, accanto al Palazzo Comunale e che rientra nell’ambito dei festeggiamenti patronali messi a punto dall’Amministrazione Comunale, dalla Pro Loco e dalla Parrocchia. In esposizione venti tele che propongono ai visitatori un viaggio emozionante, intenso.
“I visitatori che si sono susseguiti nei giorni di apertura – racconta l’artista – hanno molto apprezzato le mie opere. C’è anche stato chi è venuto qui a recitare il Rosario ed è stato davvero bello”. Un’esposizione che trabocca di spiritualità, quella allestita in sala Giovanni Paolo II. Le venti tele esposte catturano visiamente l’attenzione del visitatore per poi spostarla sul piano spirituale.
Il Rosario sul piano etimologico rimanda al “rosaio” ed è una ghirlanda, una corona di preghiere a carattere devozionale e contemplativo che come rose – il fiore mariano per antonomasia – vengono offerte alla Vergine. I Misteri rappresentano la meditazione su episodi della vita di Cristo e di Maria e si articolano nella tradizione in tre nuclei, gaudiosi, dolorosi, gloriosi, a cui nel 2002 Giovanni Paolo II ha aggiunto facoltativamente i luminosi.
Le venti icone dedicate ai Misteri del Rosario da Vivianne Bou Kheir mantengono intatta l’aura mistica, l’intensità spirituale, il valore salvifico che la pratica del Rosario ha nella fede cattolica. Se lo sguardo è subito ammaliato dall’indubbia bellezza estetica di questi dipinti, immediata è la riflessione che ogni tavola sia un pregnante frammento di un percorso che non è meramente narrativo ma di Rivelazione.
Per l’artista la realizzazione delle opere in mostra non è stata solo un’esperienza artistica ma un vero e proprio percorso personale interiore.
“Nel ridurre gli eventi al calendario per le feste del Patrono, nel rispetto di quanto avvenuto a seguito del sisma nel Cento Italia – osserva in merito il Sindaco, Alessio Terrenzi – abbiamo ritenuto di mantenere la mostra proprio per il suo valore spirituale e per l’invito alla riflessione che emana ai visitatori”.