Un libro da non perdere: L’uova di cavalla di Antonio De Signoribus

SAN BENEDETTO – Antonio De Signoribus è scrittore, filosofo e uno dei più importanti studiosi nazionali di Cultura orale. Il suo ultimo lavoro, il quinto: “L’uovo di Cavalla”( questo il titolo dell’antologia), edito da Zefiro, si compone di ben 65 racconti, con un sottotitolo altrettanto intrigante: Fiabe, leggende e storie bizzarre raccolte e riscritte. È un viaggio nella cultura popolare delle aree contadine del centro Italia, una esplorazione nel tempo e nello spazio di quel che la tradizione orale ci ha tramandato relativamente a credenze e paure, sortilegi ed imbrogli, ma anche a incantamento, stupore, meraviglia e magia.

Il libro si apre con una Interessare nota dell’autore che spiega il perché del libro; come è stato strutturato, e della valenza fondamentale che riveste, da sempre, la fiaba popolare per la crescita dei bambini, anche in chiave psicoanalitica.

L’autore, citando Bettelheim, ci dice “ che la fiaba popolare nel rispecchiare la visione magica e animistica che il bambino ha delle cose, i suoi stupori, le sue paure, i suoi desideri impossibili, esorcizza incubi sepolti nell’inconscio, placa inquietudini, aiuta a superare insicurezze, ad accettare responsabilità con un linguaggio non realistico da lui pienamente recepibile”. Le fiabe, chiaramente non sono solo per i bambini, ma curano anche gli adulti…Eccome!

Nel libro spicca, poi, la dotta introduzione sull’attività dell’autore e sulla sua scrittura, dal titolo “La scrittura affabulante” di Allì Caracciolo, docente all’Università di Macerata. Alli Caracciolo, riferendosi a De Signoribus, dice: ”(…) La sua è una scrupolosa e puntuale ricerca delle fonti, impresa non nuova per lui, attento studioso che ha già esplorato il territorio marchigiano nell’ambito della fiaba, delle leggende e superstizioni e che, con questo nuovo lavoro, estende la sua attenzione ad un piano nazionale, pur non mancando qualche riferimento al territorio della Marca…”.

E ancora:” Tuttavia, del materiale raccolto Antonio De Signoribus, cura una sorta di elaborazione formale, che disancori il linguaggio dalla tradizione stilistica ottocentesca e lo rende maggiormente dinamico e immediatamente fruibile, pur conservando intatti, e rafforzando, locuzioni, anacoluti, fraseggio che orientano il procedimento narrativo su un piano spiccatamente popolare”.

 

Il libro si articola in 7 capitoli ( numero magico per eccellenza) ed i protagonisti di queste storie sono personaggi alternativamente fortunati o sfortunati, animali e spiriti irrequieti, streghe e giganti, tutto quel sottobosco di creature che subiscono la magia, o che riescono ad interpretarla in situazioni a volte drammatiche, altre volte ironiche e persino comiche.

“Scrivere disse una volta Calvino è sempre nascondere qualcosa In modo che venga poi scoperto”. Ebbene nel libro di Antonio De Signoribus c’è molto da scoprire, davvero. Insomma, un libro da non perdere. Ultimamente, poi, il libro ha ottenuto a Chiari, capitale del libro 2020, un grande riconoscimento nazionale, ovvero il Marchio Microeditoria di Qualità.

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