Bon anniversaire, Léo! Al teatro Concordia di San Benedetto la ventunesima edizione del Festival Ferrè

SAN BENEDETTO – Prende il via venerdì prossimo al teatro Concordia (ingresso libero fino ad esaurimento posti) la ventunesima edizione del Festival Ferrè che quest’ anno coincide con i cento anni dalla nascita del maestro francese. Due gli spettacoli in programma in questo weekend. Alle 21.15 del 10 giugno si esibiranno Celine Pruvost, Giovanni Truppi e Pilar. Sabato 11 giugno sarà la volta di Bernard Cimon, Di Bonaventura-Ceccarelli- Cali-Steve Nie. La serata conclusiva del Festival Ferrè si svolgerà il 24 agosto, data in cui nel 1916 nacque Leo Ferrè. Sul palcoscenico del Concordia saliranno Christiane Courvoisier, Annick Cisaruk, Michel Hermon ed un ospite a sorpresa. La direzione artistica è curata da Giuseppe Gennari, mentre quella operativa da Maurizio Silvestri.

“La nostra intenzione –scrivono in una nota stampa gli organizzatori – è quella di non tenere rinchiusa l’opera somma di Léo Ferré in una sorta di mausoleo in cui restare a contemplarsela tra privilegiati cultori accomunati da una idolatria di salvaguardia da presunte contaminazioni o profanazioni, ma di portarla invece fuori a prendere aria e a veicolarla, attraverso una grande varietà di interpreti, verso molteplici fasce di pubblico per diffonderne la ricchezza contenutistica in poesia e musica, avvicinandola soprattutto alle giovani generazioni, anche quelle caratterizzate da abitudini auditive distanti da canzonieri di alto e classico repertorio”.

“Inoltre –aggiungono- vogliamo intrigare e emozionare il pubblico cui il Festival si rivolge attraverso la scelta di artisti non comuni, non usuali, non di facile incontro, non usurati da eccessiva notorietà mediatica; artisti, cioè, di alto profilo e notevole qualità ma ancora caratterizzati da un certo sapore di intrigante novità, a volte anche assoluta in Italia, come è anche il caso di quest’anno. Sono due criteri il cui perseguimento si è in questi ultimi anni sempre più accentuato e quest’anno essi sono in modo particolare caratterizzanti, perché ci pare di essere riusciti, nel comporre il cast, a coniugare ottimamente, sia la qualità degli artisti prescelti con la novità degli stessi, sia queste due caratteristiche della qualità e della novità con il criterio prima enunciato consistente nell’intenzione di propagare il canzoniere, eroico e sublime di Ferré, verso tutte le fasce possibili di fruitori di canzoni d’autore, in barba a qualsiasi tentativo più o meno snobistico di tenerlo in qualche modo rinchiuso sia pure nel più magnifico dei mausolei. Meglio per la strada a prendere aria –concludono- che a soffocare nel chiuso di un museo, direbbe Ferré”.

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