Alla scoperta di Piceno d’ Autore 2017, parla il deus ex machina Mimmo Minuto

di Alceo Lucidi

SAN BENEDETTO – Arrivata alla sua ottava edizione e trasferitosi quest’anno da San Benedetto nei magnifici scenari del territori di Monteprandone, la manifestazione “Piceno d’autore” offre, come di consueto, sputi e motivi di riflessione su importanti temi di interesse culturale e sociale.  Scopo dell’associazione che sorregge il progetto – “I luoghi della scrittura” – nata per iniziativa di “un gruppo di appassionati di scrittura e lettura, che unendo le rispettive conoscenze, energie e competenze, si impegna a promuovere i libri e gli autori, attraverso occasioni di confronto e condivisione” (come si legge nella brochure della manifestazione di quest’anno), è in effetti la promozione, anche attraverso scrittori locali, della lettura come stimolo all’interpretazione del mondo contemporaneo attraverso la presenza di interlocutori qualificati, tanto nel campo della cultura, quanto in quello dell’editoria e delle professioni.

Articolata in due sezioni – denominate “monografica” e “universo editoriale” – la rinnovata edizione targata 2017 – a cui si è già dato spazio precedentemente sulle colonne di questo giornale – è tutta incentrata sul tema della giustizia e dello stato di diritto in rapporto alla cultura in Occidente.

Agli incontri-dibattito, fissati per gli inizi di luglio, interverranno, secondo un articolato programma, Massimo Cacciari (con una prolusione su “La giustizia in nome del popolo”), Gherardo Colombo (“La giustizia non è mia. Dialogo tra due magistrati in perenne disaccordo”), Sabino Cassese (“La democrazia e i suoi limiti”), Raffaele Guariniello (“La giustizia non è un sogno”) e Aldo Schiavone (“L’invenzione del diritto in Occidente”).

In questa prima sezione, il focus è puntato sulle matrici identitarie del diritto – la “terza via” tra il giustizialismo rivoluzionario dei tribunali del popolo e la ferrea codificazione dei dogmi religiosi –, in quanto tali sempre soggette alle elaborazioni culturali ed i principi identitari delle comunità democratico-parlamentari di partenza: libertà, uguaglianza, pace, solidarietà, democrazia. Nel nuovo format è prevista anche la degustazione di specialità eno-gastronomiche e l’ascolto di musica dal vivo che andranno ulteriormente ad impreziosire – a detta del primo cittadino di Monteprandone Stefano Stracci – gli eventi previsti.

Seguiranno, sempre nel mese di luglio, gli appuntamenti con le case editrici e gli editor che maggiormente si sono distinti nel panorama nazionale: prima, Il 16 luglio, con la direttrice della Salani Maria Grazia Mazzitelli, poi, il 17 con Elisa Luvarà per il libro “Un albero al contrario”  (premio “Giovane promessa della letteratura italiana) e, infine, con la editrice Giunti alla presenza della responsabile per la narrativa italiana e straniera Alida Daniele (“Riconoscimento alla Casa Editrice” 2017).

Una manifestazione d’eccezione ed un parterre de roi che daranno lustro all’intero territorio. Tra l’altro, il ciclo di incontri sui temi del diritto, data la loro rilevanza, è accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno ai fini della formazione professionale. Del ricco programma – disponibile sul sito www. picenodautore.it – ne parliamo con Mimmo Minuto, uno dei soci-fondatori dell’associazione “I luoghi della scrittura” e anima organizzativa della rassegna.               

Minuto, come nasce il Piceno d’Autore?

“Nasce dalla lunga amicizia tra me e la scrittrice sambenedettese Cinzia Carboni la quale, di ritorno da un viaggio in Costa Azzurra, mi parlò di una felice iniziativa che vedeva gli autori del posto veicolati attraverso una ben organizzata rete di bancarelle. L’idea mi colpì al punto che decidemmo, rielaborandola e sviluppandola assieme ad altri amici – Filippo Massacci, Lucilio Santoni, Franco Zazzetta e Silvio Venieri –, di fondare un’associazione culturale di promozione, in primis, della lettura e, di rimando, della nostra produzione letteraria. L’associazione venne chiamata, in maniera alquanto significativa, I luoghi della scrittura”. Ricordo che inaugurammo nel 2008 un numero zero completamente dedicato alla “Filiera del libro” (dalla nascita del manufatto fino alla distribuzione editoriale). Il primo editor che premiammo, nell’ambito di una sezione pensata ad hoc, fu Michele Rossi della Rizzoli.

Quest’anno cambia la location ma non la sostanza dell’operazione. Che accoglienza hai avuto a Monteprandone e come avete articolato con l’amministrazione, negli splendidi luoghi che ospiteranno la kermesse (Villa Nicolai, Piazza S. Giacomo), la rinnovata offerta culturale del programma di quest’anno?

“Molto positiva. Anzi, mi corre l’obbligo di ringraziare sentitamente il sindaco per la grande disponibilità e sensibilità dimostrate in tempi di tagli alla cultura. Certo si tratta di un primo tentativo con Monteprandone, nuovo ed interessante, che l’attento primo cittadino è intenzionato a trasformare in un’opportunità. Sicuramente un valido punto di partenza sul quale porre le basi di una collaborazione futura”.

Perché proporre un tema delicato come quello della giustizia nella rassegna del 2017?

“La proposta di lavoro ci è pervenuta come associazione dal prof. Massimo Cacciari in collaborazione con il prof. Irti (uno dei massimi storici del diritto italiani). Purtroppo il prof. Irti, nel corso della preparazione dell’iniziativa, ha subito un grave lutto famigliare ed ha dovuto tirarsi indietro. Con Cacciari abbiamo invece continuato con gli esiti che sono oggi sotto gli occhi di tutti.

Il ciclo di incontri-dibattito vedrà la presenza, oltre che dello stesso Cacciari, di Gherardo Colombo – ex-magistrato assurto alle cronache per la vicenda di “Mani pulite”, Sabino Cassese – giudice della Corte Costituzionale ed ex-Ministro della Funzione Pubblica – Raffaele Guariniello – ex-procuratore di Torino, noto per le sue inchieste sul mondo del calcio – ed ancora Aldo Schiavone – storico, docente, saggista.

Un programma di grande livello che, ritengo, possa rappresentare una buona vetrina di conoscenza delle eccellenze della nostra provincia, non solo culturali.

Quello che più mi fa piacere, ad ogni modo, è la presenza dei ragazzi delle scuole superiori nell’attuale edizione, i quali potranno intervenire alle serate ponendo delle domande ai prestigiosi interlocutori. Dato il livello dei contributi, la partecipazione fattiva a questi incontri darà loro la possibilità di acquisire crediti scolastici nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro”.

In base a quali criteri selezionate i migliori editor e case editrici?

“I criteri sono quelli della qualità del lavoro editoriale e della tipologia di prodotto presentato. Insomma di quanto fatto nel corso di un intero anno di lavoro. Dopo avere premiato Rizzoli, Einaudi, Feltrielli et alii, per l’edizione 2017 ci siamo rivolti alla Salani, la seconda casa editrice italiana nella pubblicazione di libri per bambini (per intenderci è anche l’editore di Henry Potter). Il tutto alla presenza di Bruno Tognolini, uno dei massimi scrittori per l’infanzia. La formula è la stessa di ogni anno e così, oltre alla editrice, assegneremo un riconoscimento pure al migliore editor: questa volta Alida Daniele della Giunti”.

L’edizione 2017 è stata presentata anche al prestigioso Salone del Libro di Torino nell’ambito dello stand della Regione Marche. Che rispondenze avete avuto?

“Anche qui ottime, non foss’altro che per l’interessamento della Regione Marche, la quale ci ha ospitato nel suo stand. Sono venuti a trovarci – il che ci ha fatto immenso piacere – anche Silvia Ballestra e Elisa Luvarà, premiata quest’anno nella nostra rassegna come giovane promessa della letteratura italiana. Come dicevo precedentemente si è trattato di una prestigiosa vetrina in grado di valorizzazione un intero territorio anche grazie all’impiego di social media e dello strumento informatico. E’ in fatti possibile rivedere degli spezzoni delle giornate di Torino su U-tube, in una condivisione telematica di spunti e contenuti”.

Ci parli anche delle mosse che prevedete per il futuro?

“Andiamo avanti facendo leva da un lato sulle nostre, limitate, forze e, dall’altro, aspetto essenziale, sul contributo dei soggetti istituzionali. Essendo le risorse sempre più scarse abbiamo bisogno di finanziatori disponibili, non solo in termini economici, ma logistici. Per organizzare questi eventi servono spazi e strutture. In conclusione, possiamo affermare che la rassegna “Piceno d’autore” è divenuta col tempo una realtà nazionale, non a detta dei suoi sostenitori chiaramente, ma degli stessi operatori di settore – scrittori ed editori – che vengono qui e si rendono conto delle dimensioni ormai assunte dal progetto.

Pensiamo di potere andare avanti lungo questa strada, sicuri ormai della qualità delle collaborazioni messe in campo e delle relazioni maturate con tutti gli attori chiamati in causa nell’ambito dell’organizzazione della cultura. Chiaro che si tratta di una scommessa ambiziosa alla quale, di volta in volta, cerchiamo di dare risposte concrete ed articolate”.

 

 

 

 

Commenti

commenti

Articoli Correlati

Loading...

Lascia un commento