Grande successo alla Palazzina Azzura per la vernice di Rosa Maria Badalini

SAN BENEDETTO – Straordinario successo di pubblico all’inaugurazione della mostra di Rosa Maria Badalini presso la Palazzina Azzurra. Una mostra unica ed originale, curata nei minimi dettagli, che ha messo in luce il talento naturale dell’artista attraverso i soggetti delle sue opere: gli scorci dei borghi piceni, le barche del porto di San Benedetto, i fiori e i ritratti. L’esposizione è stata arricchita anche dallo splendido e raffinatissimo allestimento, curato personalmente dall’Art director Claudia Cundari, dei costumi di Carnevale realizzati dalla Badalini per i suoi amici con i quali, in passato, ha organizzato gruppi mascherati che hanno sfilato con successo al Carnevale di Venezia.

Ad aprire l’inaugurazione Brunilde Crescenzi, consigliere comunale, che ha brillantemente introdotto la mostra, spiegando la sua suddivisione per aree tematiche, vista la complessità e la vastità delle opere esposte e presentando Rosa Maria Badalini come persona dal carattere schivo e riservato che ha sempre amato osservare la natura e dipingerla. La Crescenzi ha ringraziato l’Amministrazione Comunale, presente con il Sindaco Piunti e l’Assessore alla cultura Ruggieri. Il Sindaco, nel ringraziare gli assessori e i consiglieri presenti, ha preso la parola per parlare dell’importanza di questa mostra come manifestazione che valorizza dal punto di vista intellettuale la città, sottolineando che San Benedetto non è certo un deserto culturale.

L’Assessore alla cultura, Ruggieri, ex alunna dell’artista, ha ricordato la Badalini insegnante di disegno paziente e con la voglia di far conoscere la città rivierasca attraverso i disegni, che faceva eseguire agli studenti dando, come spunti, i soggetti che più la rappresentavano, come ad esempio le barche in attesa, di cui sono presenti diversi quadri alla mostra e che sono stati, per l’Assessore, un tuffo nel passato.

La parola è passata, quindi,  ad Annalisa Zambon, veneziana doc, che ha collaborato all’organizzazione della mostra. La Zambon ha catturato l’interesse del pubblico con un excursus sul Carnevale di Venezia dal settecento in poi, parlando delle maschere come modo per consentire l’anonimato alle persone di tutti i ceti e permettere loro di avere delle possibilità che negli altri periodi dell’anno non erano consentiti, e raccontando dei simpatici aneddoti al riguardo.

Non poteva mancare un intervento dell’artista stessa che ha voluto salutare e ringraziare tutti i presenti con poche parole, vista l’emozione e la sua evidente riservatezza.

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