San Benedetto del Tronto – All’Auditorium Tebaldini incontri con gli scrittori Ippolito e Petrocchi

Ascoli Piceno - Nuovo mercoledì al Tè Letterario

All’Auditorium Tebaldini due eventi, entrambi alle ore 18, di grosso spessore organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la libreria “La Bibliofila” e l’associazione “I Luoghi della Scrittura”. Venerdì 12 Roberto Ippolito presenterà “Abusivi” Converserà con lui Stefano Petrocchi, direttore del Premio Strega. Sabato 13 Stefano Petrocchi presenterà ” La Polveriera”. Converserà con lui Roberto Ippolito. Sabato mattina i due Autori saranno al Liceo Scientifico a parlare dei loro libri

Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller EVASORI (Bompiani), IL BEL PAESE MALTRATTATO (Bompiani) e IGNORANTI (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss. www.robertoippolito.it
“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”
Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani. A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale. Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna. Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.
“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”
Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

Stefano Petrocchi, nato a Rieti nel 1971, vive a Roma. Direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del premio Strega, ha curato la riedizione di varie opere di Maria Bellonci e la collezione edita dal “Sole 24 Ore” I capolavori del premio Strega.

Il premio Strega è da sempre un formidabile contenitore di storie, perlopiù a sfondo giallo. Beninteso, non il giallo oro che lo zafferano dona all’omonimo liquore. Se c’è una tonalità appropriata, è piuttosto quella sulfurea delle gelide macchinazioni. Maria Bellonci scriveva di possedere ben chiara “la percezione di aver architettato una polveriera”. Stanze cariche di presenze e memorie, dove si è dispensata – e tuttora si dispensa – la gloria letteraria: “sala d’aspetto d’Immortali”, scrive ironicamente Cesare Pavese, e al contempo “polveriera” in cui deflagrano le ambizioni dei maggiori scrittori contemporanei, suggerisce con realismo Maria Bellonci, padrona di casa nonché animatrice del gruppo degli Amici della domenica da cui nasce il premio Strega. In quelle stanze traboccanti di libri, oltre che sulle terrazze fiorite che ospitano le riunioni della giuria, vediamo muoversi i protagonisti della cultura italiana degli ultimi settant’anni: concorrenti, editori e intellettuali facili alla polemica e alla battuta sferzante, rissosi e appassionati. La storia del premio viene narrata attraverso una galleria di dettagli insospettati, con particolare riferimento agli anni più recenti, caratterizzati dalla definitiva trasformazione dello scrittore in una figura mediatica. Alla guida del premio c’è a lungo Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede della Bellonci. Personaggio vissuto tutto dentro il Novecento che però riesce nell’impresa di traghettare nella nuova epoca le strutture un po’ demodé dello Strega. Arbitro (quasi) assoluto dei destini del premio, per l’io narrante lei è semplicemente “il Capo”, l’attitudine al comando fatta persona: tratto del carattere che convive con la altrettanto energica capacità di mantenersi un passo indietro rispetto ai riflettori, e con una vita intima che rimane inaccessibile anche per i suoi più stretti collaboratori fino alla sua scomparsa, avvenuta nell’agosto del 2007. Ricognizione partecipe delle vicende del premio, ma anche gioco letterario intorno ai misteri e ai tradimenti che da sempre popolano le notti “stregate”, questo romanzo vuole essere in primo luogo un omaggio a una donna schiva e determinata. Attraverso il ritratto inedito di una protagonista della vita culturale del secondo Novecento, Stefano Petrocchi ci offre una lettura coinvolgente e acuta delle passioni che inesauribilmente infiammano gli animi e le cronache culturali nel nostro Paese.

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