Si celebra oggi la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Le Marche in prima linea.

Si celebra oggi la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Le Marche in prima linea.

È un’emergenza reale, che chiede prese di posizione decise e coraggiose, quella della violenza sulle donne di cui martedì 25 novembre si celebra la Gionata internazionale. Lo dichiara l’assessore ai Diritti e Pari Opportunità, Paola Giorgi, che aggiunge: “Un giorno che simboleggia una battaglia che deve essere quotidiana, di ognuno di noi, di coscienza critica per dare voce a tutte le donne del mondo che subiscono violenza e soprusi. Una voce forte e potente per dire basta e per compiere azioni di contrasto determinate e senza interruzioni temporali, affinché questa condanna per il genere femminile possa arrestarsi”. “Perché – secondo l’assessore, – a violenza di genere non può essere una semplice questione privata, da relegare alla cronaca e rinchiudere dentro le mura domestiche, ma è una questione culturale di civiltà ed educazione al rispetto dell’altro”. Azioni regionali rafforzate dall’integrazione delle risorse statali Nella nostra regione agiscono 5 Centri Antiviolenza (CAV), 2 Case di Accoglienza e 1 Casa di Emergenza che si avvale anche del contributo della Protezione civile regionale. La Regione è in prima linea per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne con alcuni positivi elementi di novità. Una prima novità importante è rappresentata dalla recente assegnazione di risorse statali rese disponibili (“legge anti-femminicidio” n.119/2013) che destina alla Regione oltre 276.000 euro, di cui parte per il sostegno ai Centri antiviolenza e alle Case di accoglienza e parte per attività di iniziativa e di rilievo regionale di prevenzione, informazione, monitoraggio, insieme a ulteriori 115.000 euro per due nuove dotazioni strutturali di accoglienza, risorse che integrano la do-tazione annuale regionale pari a oltre 97.000 euro. La gestione delle risorse viene stabilita dalla Giunta regionale, sulla base dei pareri acquisiti da parte del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, presieduto dall’ assessore Giorgi e della competente Commis-sione Consiliare. Altra novità è rappresentata dall’avviso pubblico che destina risorse regionali e statali ai CAV per un importo complessivo di euro 146.087,87 rivolto ad enti locali associati, Comuni e Ambiti territoriali sociali che cofinanzieranno, in misura almeno pari al 30%, le spese di gestione ne-cessarie a garantire la funzionalità dei Centri, come previsto dalla LR n.32/2008. La novità ri-spetto al passato risiede nella possibilità dei CAV di ampliare la propria azione in un ambito territoriale più ampio. All’interno del Forum si è inoltre costituito un “Tavolo tecnico di confronto e coordinamento”, curato dalla struttura regionale competente, composto dalle rappresentanti di Anci, Upi, Cav e dei soggetti titolari della gestione delle Case. È un gruppo di lavoro a composizione “aperta” anche ai soggetti che, a diverso titolo, sono coinvolti nella presa in carico di donne vittime di maltrattamenti, come i servizi sociali, sanitari e le forze dell’ordine. “Siamo convinti – rimarca Giorgi – che tale inquietante e complesso fenomeno possa trovare adeguate risposte solo ‘in un’ottica di rete’ fra i diversi operatori, pubblici e privati, da imple-mentare e sviluppare con il coordinamento della Regione, nella comune finalità di accompagnare le donne vittime di violenza nel percorso di progressiva acquisizione di autonomia psicologica e sociale”. I dati del Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne nella regione Marche – curato dall’Osservatorio regionale delle Politiche sociali e condiviso con le operatrici dei cinque centri antiviolenza – testimoniano un fenomeno sociale presente e devastante purtroppo anche nella nostra regione. I dati più significativi – raccolti ed elaborati tramite il nuovo web service messo a regime nel corso del 2014 avvalendosi di un’apposita scheda di rilevazione condivisa – rilevano che, rispetto al 2012, si registra un aumento allarmante dei “contatti” ai CAV. Sono 439 rispetto ai 307 del 2012, articolati per territori provinciali: a Fermo risultano più che triplicati con 22 contatti nel 2012 e 70 nel 2013; a Macerata 46 nel 2012 e 72 nel 2013. Nella provincia di Pesaro e Urbino sono stati 71 nel 2012 e 110 nel 2013. Ad Ancona 126 nel 2012 e 147 l’anno successivo. Anche i dati in corso di progressiva acquisizione per il 2014 ci danno un trend in aumento. “Si tratta di un dato da leggere in due direzioni – spiega Giorgi – Da un lato è un segnale importante della maggiore consapevolezza femminile e del ruolo fondamentale dei CAV quale punto di riferimento dedicato. Ma dall’altro è un segnale di un complesso disagio relazionale che attra-versa la società”. A chiedere aiuto sono le donne tra 53 e 34 anni, coniugate (44%), italiane (75%), con figli (70%), soprattutto minorenni (47%). Si conferma, quindi, il dato relativo alla dimensione “fa-miliare” del fenomeno e quello della cosiddetta violenza “assistita”, ovvero sotto gli occhi dei loro figli: nel 67% dei casi si è di fronte a donne “coniugate” o “separate/divorziate”. Quanto alla condizione professionale, solo il 28,5% è occupata “in maniera stabile”, mentre il 38% risulta “occupata in maniera precaria” o “disoccupata/in cerca di lavoro”, evidenziando la dimensione aggiuntiva della fragilità economica. .

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