La Comunità di Capodarco fa il punto della situazione sulle tossicodipendenze

Conferenza sulle Tossicodipendenze alla Comunità di Capodarco

La Comunità di Capodarco fa il punto della situazione sulle tossicodipendenze.
Si coglie l’occasione dello spostamento della Comunità Arcobaleno verso la nuova struttura in zona Girola dove ci saranno più spazi terapeutici per fare il punto della situazione sulle tossicodipendenze e capire numeri e punti chiave di questa malattia.
” Il fatto che ci siano meno “buchi” non vuol dire che il problema sia scemato, anzi, mai far calar l’attenzione” – è questo il preambolo di Don Vinicio Albanesi che invita le strutture sociali a non abbassare mai la guardia.
I dati marchigiani rientrano assolutamente nella media nazionale spiega la dirigente dell’Area Tossicodipendenze dell’Area Vasta 4 di Fermo Gianna Sacchini sottolineando la grande capacità della Comunità di Capodarco di essere sempre in grado di adeguarsi ai cambiamenti e valutare percorsi personali. “Purtroppo l’accesso alle sostanze che creano dipendenze è sempre più precoce – sottolinea la dottoressa Sacchini – e a questo già grave fattore si aggiunge il fenomeno del policonsumo. Si faccia attenzione all’educazione in famiglia: no a comportamenti ed esempi che possano facilitare consumi di tabacco e alcool, le prime sostanze legali che però molto frequentemente sono il primo approccio a dipendenze successive molto gravi”.
La Responsabile del Dipartimento continua: “Non si ha immediata percezione dei danni di droghe come la cannabis, ma il consumo negli anni porterà inesorabilmente a gravi conseguenze per il soggetto che diventerà apatico, perdendo interesse per tutto quello che lo circonda e diventando vittima di profonde crisi di identità. E’ un tipo di dipendenza che ti fa essere incapace di compiere qualsiasi scelta”.
L’uso di cannabis è uno dei temi più caldi dell’incontro, vista la giovanissima età dell’avvicinamento che a volte è alle scuole medie: “le famiglie che si accorgono di quello che sta succedendo al figlio spesso non sanno cosa nè come fare: hanno paura delle reazioni del ragazzo, che possa arrabbiarsi, scappare. Questo perchè la dipendenza da droghe è vista come un “marchio”, qualcosa purtroppo da cui nascondersi piuttosto che affrontare come qualsiasi altra malattia del corpo.
La tossicodipendenza è a tutti gli effetti una patologia cronica ad andamento recidivante.”
I numeri ce li dà il Responsabile del Centro Arcobaleno Riccardo Sollini: “Siamo al primo posto in Europa per il consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica e spesso questo uso viene accostato anche all’uso di altre sostanze nocive ma legali come il tabacco e soprattutto l’alcol a cui i giovani studenti si avvicinano in maniera molto forte. La nostra Comunità accoglie ragazzi tra i 18 e i 30 anni quindi con età, esperienze e vissuto piuttosto simili ma per ogni specificità si intraprende un percorso personale di recupero”.
“Le famiglie abbandonino gli individualismi dei singoli” – è la conclusione di Don Vinicio – ” I figli vanno “educati”, non solo accuditi”.

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